Da simbolo del potere a suppellettile elegante: le saliere Coronini Cronberg
Il sale, ingrediente fondamentale per l’alimentazione e la vita di ogni essere umano, nel corso della storia assunse una molteplicità di significati religiosi, politici e sociali, dai quali deriva anche l’importanza dei recipienti ad esso destinati.
Sulle tavole degli antichi romani la saliera, spesso d’argento, costituiva semplicemente una delle tante suppellettili presenti al momento del pasto. Fu nel corso del Medioevo che tale contenitore fu investito di una valenza culturale e politica piuttosto rilevante: collocato sulla tavola in una posizione d’onore accanto a sovrani, principi e grandi feudatari, ne rappresentava il potere e l’autorità.
Le saliere del XIV e del XV secolo, a forma di pissidi o di navi, per evocare l’aspetto sacrale e l’origine marina del sale, erano solitamente dotate di coperchio e chiuse a chiave per prevenire i temuti tentativi di avvelenamento mediante l’aggiunta di arsenico.
Durante il Rinascimento in tutta Europa proseguì la produzione di saliere monumentali, la cui ideazione era spesso affidata a celebri artisti, come nel caso di quella eseguita da Benvenuto Cellini per il re di Francia Francesco I. Dopo la fine del Cinquecento la saliera perse progressivamente il suo ruolo dominate sulla tavola, soppiantata da altre suppellettili che nei secoli successivi acquistarono importanza sulle mense di tutta Europa.
In verità sin dall’epoca medievale, accanto alle saliere imponenti e preziose, su tutte le tavole erano comunemente impiegati i cosiddetti «salini», più semplici e di dimensioni più contenute. Come mostrano i numerosi esemplari delle collezioni Coronini Cronberg Nel corso del Seicento e del Settecento questi modelli più piccoli si andarono adattando al gusto e allo stile dell’epoca, dagli esemplari barocchi connotati da ricercate volute e motivi vegetali, ai pezzi neoclassici e Impero, caratterizzati dal ricorso a elementi decorativi di gusto archeologico. Le saliere del XIX secolo non brillarono per originalità poiché, secondo i dettami dello storicismo dominante, furono riproposti i modelli e gli stili dei secoli passati. Una delle rare eccezioni fu la moda delle saliere prodotte in India, un gusto dettato dal noto negozio “Liberty” di Londra verso la fine del secolo, quando ormai in tutto il Continente la rivoluzione modernista stava per “incendiare” l’arte decorativa ottocentesca.