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sul retro su un cartellino: 21
sul retro su un cartellino: 95
La frazione di Baselia si confonde con i monti sullo sfondo, emergendo come massa grigio e marrone sul pianoro innevato dove si staglia una croce devozionale. Il bianco azzurro della neve riprende il colore del cielo ravvivato dai toni rosa delle nuvole.
Il bozzetto fa parte di una serie di opere, comprendente anche disegni e quadri, realizzati a Forni di Sopra e di Sotto durante il soggiorno di Giuseppe Barazzutti a Forni di Sotto durante l'inverno 1927-1928. La serie numericamente più ridotta rispetto a quella di Sauris, non presenta più la tecnica divisionista del colore, che mantiene però il suo spessore materico come osserva Franca Merluzzi (Merluzzi, 1994, 93). L'opera schedata presenta una stesura rapida e di getto, spontanea nell'esecuzione meno rifinita rispetto ai bozzetti perciò è s tata classificata come studio preparatorio per un quadro o un bozzetto (Merluzzi, 1994, 92). Una inquadratura molto simile è stata del resto usata da Giuseppe Barazzutti per altri due dipinti di cui alle schede 104920 e 104921. Lo studio ritrae la frazione di Baselia da sud verso nord, dal pianoro sottostante a borgo Tredolo. Ancor oggi sono visibili le tracce dei sentieri che si dirigono verso la frazione e sono visibili almeno due croci devozionali piantate nel terreno in posizioni compatibili con quelle ritratte da l Barazzutti. La croce e il viottolo scavato nella neve fa parte del repertorio usato da l pittore per conferire maggiore profondità di campo al dipinto e rivela convincenti paragoni con le inquadrature fotografiche di analoghi soggetti montani ritratti da Attilio Brisighelli, Luigi Pignat, Giovanni Di Piazza. Franca Merluzzi ha schedato l'opera nel catalogo della mostra di Sauris con il numero 1.80 nell'inventario delle opere relative alla sezione 1 Pittura. Vedute e paesaggi. Sul retro si notano dei cartellini con i numeri 21 e 95 che si riferiscono probabilmente alle selezioni delle opere del Barazzutti operate da Giovanni Pellis e Giacomo Della Mea, per mostre che non furono poi effettuate. Nell'inventario di Silvano Crapiz lo studio reca il n. 95.
Giuseppe Barazzutti, Giuseppe Barazzutti. La bottega d'arte, Mariano del Friuli (GO) 1994
Merluzzi F., Pitors a Glemone, in Glemone, Udine 2001
Merluzzi F./ Bucco G., Il gemonese Giuseppe Barazzutti veratile artista tra sacro e profano, in Ce Fastu?, Udine 1993, n.1, LXIX