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in alto al centro: PALMA
a sinistra in basso: 1650
lungo le porte di accesso: "Porta per andar a Cividale"; "Porta de mar"; "Porta per andar a Udine"
Il pannello è realizzato in paniforte di legno e applicato sul soffitto con una cornice modanata. La pianta di Palmanova evidenzia il reticolo stellare, solo le porte, le mura e il pilone al centro della piazza sono rese in modo prospettico. In alto lo stemma di Venezia e quello della città, in basso la data e la rosa dei venti.
La pianta seicentesca della città di Palmanova fa parte di un ciclo decorativo raffigurante anche le mappe di Cividale, Udine e Gradisca, che a dif ferenza di quella schedata si rifanno alle piante del Settecento. Il committente dell'opera Giovanni Battista Spezzotti intese così ricordare le località di provenienza della famiglia Spezzotti. Giovanni Battista Spezzotti fu uno dei committenti più fedeli di Ernesto Mitri, che per lo stesso realizzò la stampa in occasione delle nozze e numerosi olii su tela. Negli anni Trenta il soggetto della pianta cittadina vista a volo d'uccello fu molto usato da Ernesto Mitri. Si possono ricordare a proposito analoghi soggetti incisi per gli specchi del bar Cotterli (1932) o la copertina n. 64 de "La Panarie" (a. XIII - 1934). Ernesto Mitri si ispirò liberamente alle numerose mappe seicentesche della città, come si nota dalla presenza della torre al centro della piazza. Essa in realtà non fu mai costruita, ma figurava nei progetti della città stellata, tanto da essere raffigurata dai cartografi seicenteschi. La mappa più simile a quella dipinta da Mitri sembra essere quella con le sei piazzette di sestiere appartenente ai Civici Musei di Udine. La pianta di Palmanova, ripresa da una mappa del 1650, evidenzia le mura e le tre porte, raffigurate in prospettiva. La torre al centro della piazza figura in tutte le mappe e i progetti, ma non fu mai costruita. La rappresentazione aerea della città fu uno dei soggetti più usati da Ernesto Mitri nei graffiti (Santuario della Madonna Missionaria di Tricesimo, 1965), nella tarsia marmorea La Patria del Friuli per la Camera di Commercio di Udine (1958), negli sfondi di alcuni mosaici. Tra quest i ultimi si possono ricordare quello raffigurante San Pietro sul melo (Clodig, 1949) con i paesi delle valli del Natisone e ll Risparmio per la filiale CRUP di San Daniele (1949, distrutto nel 1976). Soggetti paesistici simili a quelli dipinti da Ernesto Mitri per Casa Spezzotti si ritrovano anche nell'opera contemporanea dei fratelli Basaldella. Pur con grandi differenze stilistiche si possono individuare soggetti analoghi nella mappa di Udine e del Friuli dipinta da Afro nel salotto di Casa Cavazzini (1938), nel dipinto di Afro "Si fondono le città" (1939). Nel 1948 il tema della mappa ripresa dall'alto fu usato da Dino e Afro Basaldella nei due pannelli raffiguranti La Guerra di liberazione in Friuli realizzati per la mostra Regionale del Friuli Venezia Giulia. Rispetto alle rose dei venti dipinte negli altri pannelli , questa riporta solo l'indicazione del Nord. Il pannello riporta oltre allo stemma di Palmanova, anche quello della Serenissima, che fondò la città nel 1593.
Bartolini E./ Bergamini G./ Sereni L., Raccontare Udine Vicende di case e palazzi, Udine 1983