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in alto a destra: GRADISCA
in basso a sinistra: ISONZO
al centro a destra: 1700
Il pannello, il più piccolo dei quattro, è realizzato su paniforte di legno, incassato sul soffitto con una piccola cornice sagomata intorno. La pianta della città di Gradisca evidenzia le mura, il torrione di accesso, il mastio della fortezza dipinti prospetticamente entro il reticolo costituito dalle vie, dai canali e dal fiume Isonzo. In alto a sinistra lo stemma cittadino e in basso la rosa dei venti con i punti cardinali.
La pianta della città di Gradisca fa parte di un ciclo decorativo raffigurante le mappe settecentesche di Udine, Palmanova, Cividale. Il committente dell'opera Giovanni Battista Spezzotti intese così ricordare le località di provenienza della famiglia Spezzotti con una decorazione connessa ai la vori di ristrutturazione dell'edificio eseguiti dall'ing. Cesare Gilberti tra il 1928 e il 1930. Giovanni Battista Spezzotti, imprenditore e Presidente della Banca del Friuli, fu uno dei committenti più fedeli di Ernesto Mitri. Il pittore realizzò per lo stesso la stampa in occasione delle nozze e numerosi olii su tela. Negli anni Trenta il soggetto della pianta di città vista a volo d'uccello fu molto usato da Ernesto Mitri. Si possono ricordare a proposito analoghi soggetti incisi per gli specchi del bar Cotter li (1932) o la copertina n. 64 de "La Panarie" (a. XIII-1934). Ernesto Mitri si ispirò liberamente ad alcune piante settecentesche della città di Gradisca, il modello potrebbe essere una pianta del 1756. La pianta di Gradisca mette in evidenza le mura, il torrione della porta d'ingresso e il mastio della fortezza, dipinti in prospettiva, e può essere avvicinata a una mappa di gradisca datata al 1797. La pianta ippodamea della cittadina e il reticolo del fiume Isonzo e dei canali hanno una rappresentazione piatta. La rappresentazione aerea della città fu uno dei soggetti più usati da Ernesto Mitri nei graffiti (Santuario della Madonna Missionaria di Tricesimo, 1965), nella tarsia marmorea La Patria del Friuli per la Camera di Commercio di Udine (1958), negli sfondi di alcuni mosaici. Tra questi ultimi si possono ricordare quello raffigurante San Pietro sul melo (Clodig, 1949) con i paesi delle valli del Natisone e Il Risparmio per la filiale CRUP di San Daniele (1949, distrutto nel 1976). Soggetti paesistici simili a quelli dipinti da Ernesto Mitri per casa Spezzotti si ritrovano anche nell'opera contemporanea dei fratelli Basaldella. Pur con grandi differenze stilistiche si possono individuare soggetti simili nella mappa di Udine e del Friuli dipinta da Afro nel salotto di casa Cavazzini (1938), nel dipinto di Afro "Si fondano le città" (1939) . Nel 1948 il tema dela mappa ripresa dall'alto fu usato da Dino e Afro Basaldella nei pannelli raffiguranti La Guerra di Liberazione in Friuli realizzati per la mostra regionale del 1948.
Ernesto Mitri, Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000
Bartolini E./ Bergamini G./ Sereni L., Raccontare Udine Vicende di case e palazzi, Udine 1983