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Sotto e' riportata la terzina dantesca: FEDE E' SUSTAN[ZA DI COSE SPERATE] E ARGOMENTO DE LE NON [PARVENTI}; E QUESTA A ME PARE SUA QUIDITATE (Div. Comm. XXIV 64-66). Traduzione esatta dell'espressione Paolina "Est autem f ides sperandarum subst antia rerum, argumentum non apparentium" (Paolo, He br. XI, 1)
Allegoria della Fede: resta la parte inferiore di una figura la cui veste di colore ocra gialla e' ampiamente modellata sulle ginocchia; indossa un manto colore morello la cui parte interna e' verde. Sostiene con la dx un' asta che si identifica con il braccio lungo di una croce. Nella fascia sot tostante una terzina dantesca.
Vedere lo schizzo allegato alla scheda NCTC: 13381 con riferimento al nume ro 1/c: l'affresco, individuato dal Marchetti nel 1956 strappato da De Roc co nel 1960 e montato su pannello da Marchetot nel 1966 risulta tagliato a ll'altezza delle spalle, come le altre due Virtu' teologali, da una trave.
Tramontin V., Panoramica sulla scultura e la pittura nel sanvitese. Lo sviluppo urbanistico di S. Vito, in San Vit al Tiliment, Udine 1973