margine inferiore sinistro: Bruno Croatto op. 153
Puntasecca raffigurante la moglie del pittore, sdraiata su "una sorta di moderno triclinio panneggiato spoglio di qualsiasi altro addobbo" nell'atto di leggere un libro (era figlia del triestino Enrico Abramo Finzi e della goriziana Anna Luzzatto). La figura è morbida, appena accennata. Sul suo grembo è acciambellato un gattino bianco e nero. Bruno Croatto, nato a Trieste il 12 aprile 1875, fin da giovane manifesta interesse per l'arte figurativa e la sua attività trova felici campi d'azione. Accanto alla sicurezza nella capacità disegnativa, egli manifesta interesse verso l'attività di Arnold Bocklin, la lezione dei preraffaelliti e la produzione di Max Klinger, conosciuta a Trieste tramite il mecenate Alessandro Hummel. Accanto alle esperienze tedesche, Croatto sente il richiamo dello "squadrato Mantegna e del sapiente, silenzioso monumentale Piero della Francesca" elaborando così quella pittura della virilità, preziosità e del colore che vedrà felici sviluppi nel suo percorso artistico. Vicino all'attività condotta con il pennello, Croatto manifesta particolare inclinazione anche verso l'arte incisoria iniziando così un percorso fatto di proficue produzioni nelle diverse declinazioni della tecnica dell'acquaforte, dell'acquatinta e della puntasecca, che confermano la sua capacità creativa e sperimentale.
novella patria, Una novella patria dello spirito. Firenze e gli artisti delle Venezie nel primo Novecento Opere dal Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, Gorizia 2013
Mugittu D., Bruno Croatto, Trieste 2000, 2
Malni Pascoletti M., Le collezioni Coronini Cronberg di Gorizia: l’arte, il feticcio la nostalgia, in Le collezioni Coronini Cronberg di Gorizia: l’arte, il feticcio la nostalgia, Gorizia 1998