
L' Ospedale psichiatrico di Gorizia
Nei primissimi anni del Novecento l’amministrazione asburgica decide di realizzare a Gorizia un complesso ospedaliero psichiatrico. Il polo sanitario viene realizzato tra il 1905 e il 1908, sotto la direzione dell'ingegnere Artur Glessig che concepisce una sorta di cittadella sanitaria organizzata per padiglioni. L’inaugurazione si tiene nel 1911 ma la violenza del primo conflitto mondiale procura danni ingenti ai fabbricati ospedalieri da poco costruiti, tra i quali anche l’edificio della Direzione. L’amministrazione italiana, subentrata a quella asburgica, tra il 1928 e il 1933 attua la ristrutturazione del complesso danneggiato. Il progetto di recupero è affidato all’architetto Silvano Baresi che nel suo intervento tiene conto dei precedenti corpi di fabbrica distrutti.
Per l’edificio della Direzione (A_2405) Baresi propone uno schema planimetrico che ricalca sostanzialmente l'impianto originario. Il fabbricato si caratterizza per la sua volumetria articolata sul fronte principale, l’ampio portico di ingresso con la terrazza sovrastante, i rivestimenti in pietra artificiale e le finestrature incorniciate da vistose fasce verticali.
Sempre nel complesso ospedaliero psichiatrico Baresi realizza l’abitazione per l'Economo (A_2413), un villino costruito ex novo e dunque non oggetto di recupero. Si tratta di una architettura che riprende però i caratteri comuni agli altri padiglioni, le stesse finiture, i medesimi materiali e cromatismi.
Un’uguale impostazione progettuale si ritrova nei vari padiglioni del complesso ospedaliero, come ad esempio negli edifici riservati alla degenza. Il Padiglione A (A_9444) era adibito originariamente a reparto di osservazione delle pazienti così dette “Tranquille”, il Padiglione B (A_9445) era invece riservato alle “Agitate”. Quest’ultimo edificio presenta un portale di ingresso sul fronte settentrionale, caratterizzato dalla strombatura delle spalle laterali e dal timpano curvilineo decorato con rilievi a motivi vegetali.
Degna di nota è pure la cappella dell’ospedale, sostanzialmente intatta dagli anni Trenta. Ancora aperta al culto, la chiesa delle Stimmate (A_9443) si trova dalla parte opposta del giardino storico centrale, allineata al padiglione della Direzione, lungo l’asse dell’intero comprensorio sanitario.
Oggi, i padiglioni dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale ricadono all’interno del parco intitolato a Franco Basaglia, riformatore della disciplina psichiatrica. Il parco è un luogo di pregio non solo storico e architettonico, ma anche ambientale, data la ricchezza del suo patrimonio arboreo. Da alcuni anni è allo studio un ampio progetto per la rigenerazione urbana in chiave storico-culturale del Parco Basaglia. Nell’elaborazione di questo piano di recupero e di valorizzazione sono coinvolti tutti i soggetti pubblici proprietari e gestori che ricadono nella vasta area del Parco Basaglia.