La storia delle tecniche fotografiche
Fotografie scattate tra Ottocento e Novecento raccontano le tecniche storiche tramite alcuni esempi tratti dal progetto Archivi privati del cividalese.
Le tecniche fotografiche individuate nei diversi archivi fotografici famigliari sono ovviamente le più antiche e quindi parallelamente le più rare.
Tra le più significative si segnalano alcune fotografie all’albumina, una tecnica che si afferma negli ultimi decenni dell’Ottocento, utilizzata nei primi del secolo successivo. Queste immagini sono facilmente riconoscibili per la colorazione beige-paglierino, per la sottigliezza della carta da stampa che è per lo più incollata su cartoncini rigidi: classico per i ritratti in studio è il formato carte de visite).
Segue il ferrotipo, due soli esempi rintracciati, tecnica praticata a cavallo fra l’800 e il ‘900, estremamente rara e perciò preziosa, nata tuttavia come tecnica di ripresa per ritratti economici, il cui supporto è una lastra metallica, materiale facilmente alterabile e deperibile.
Seguono infine lastre di vetro, in questo caso si tratta di supporti per negativo, una tecnica utilizzata dalla fine dell’Ottocento fino al oltre la metà del Novecento. Si tratta di materiale piuttosto difficili da rintracciare, sia perché non sempre la lastra si conservava dopo la stampa. Lo stato di conservazione dei pezzi non di rado è inoltre compromesso sia per la fragilità del materiale che per da una errata manipolazione e conservazione; con le attuali tecniche informatiche la lastra negativa pubblicata in banca dati è stata convertita in positivo al fine di rendere maggiormente leggibile il soggetto.