base, entro lo stemma: LS
L’epergne presenta un alto fusto scanalato con un nodo al centro e un altro all'innesto dei tre bracci, messo in risalto da tre mascheroni. La base elevata di forma triangolare, con cornice a ovoli lungo il bordo superiore e leggiadri festoni di rose pendenti, riporta su uno dei tre lati lo stemma degli Smart e le iniziali LS. I tre piedi a volute contrapposte recano naturalistiche composizioni di frutta e una fantasiosa conchiglia. Sulla base sono poste tre figure a tutto tondo di squisita fattura: una popolana con una cesta piena di uva sulla testa e un bimbetto per mano e un'altra seduta con il capo coronato da pampini e con il braccio appoggiato a un canestro colmo di grappoli. Dai bracci sfilabili dello stelo decorati a foglie lanceolate intrecciare pendono tre piattini grazie al supporto verticale a cui sono avvitati. All'apice del fusto un piattino simile agli altri nella decorazione, ma senza bordo e di dimensioni inferiori, è fissato a una corona di foglie e bacche.
L'epergne era un accessorio che rendeva sontuosa la tavola apparecchiata. L'origine francese è ancora evidente nel nome di questo tipo di centrotavola che consentiva di risparmiare (épargner) spazio, mettendo i commensali nella condizione di servirsi direttamente senza passarsi l'un l'altro i contenitori sulla mensa. Era costituito infatti da un sostegno da cui partivano numerosi bracci che reggevano, o da cui pendevano, piccoli recipienti per dolciumi, sottaceti, frutta e frutta secca, sale o altro. Questo sontuoso oggetto si configura come un tipico prodotto dell'età vittoriana, connotato da un misurato eclettismo che si esprime nella combinazione equilibrata di vari stili e repertori decorativi. Le iniziali LS si riferiscono a Louise Loy, appartenente a una famiglia triestina di prestigio e sposata all'inglese Thomas Smart. L'importante pezzo è giunto in collezione per via ereditaria nel 1912 attraverso Ada Smart Löhneysen.
A tavola, A tavola con i conti Coronini. Le forme e i rituali dei pasti dal Settecento al Novecento, Gorizia 2016
Brazza S., Schede, in Argenti da tavola e posate, Gorizia/ Torino 2005