saliera, Klinkosch Josef Carl, XIX

Oggetto
saliera
Autore
Klinkosch Josef Carl (1822/ 1888)
Cronologia
1895 ca.
Misure
cm - altezza 5.4, larghezza 7.3
Codice scheda
OA_133807
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Coronini Cronberg
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg

Le saliere, poggianti su quattro piedini a doppia voluta e concluse da bordo superiore mistilineo, presentano una ricca decorazione che vede alternarsi entro campiture mistilinee teste femminili e festoni di frutti.

Si può ipotizzare che le saliere siano state un regalo per le nozze di Carlo e Olga, il che porterebbe a datare gli oggetti verso il 1895 circa. I due marchi dell'argentiere - JCK e l'aquila bicipite -, unitamente alle prime citazioni archivistiche, rimandano alla ditta del cavaliere Josef Carl Klinkosch, importante firma operante a Vienna dal 1869. Questi nacque da un'importante famiglia di argentieri imperiali e il suo apprendistato avvenne nella fabbrica di metallo, oro e argento che il padre Karl aprì nel 1830 insieme all'ungherese Stephan Mayerhofer jr a Vienna-Leopoldstadt. Per la famiglia imperiale questa ditta eseguì numerose opere. Dal punto di vista stilistico le quattro saliere in esame possono essere inserite tra gli oggetti eclettici che la ditta Klinkosch presentò alle esposizioni viennesi tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, in genere destinati ad una clientela più conservatrice e probabilmente poco propensa all'accettazione del nuovo decorativismo, proposto dalla Secessione viennese. Bisogna però rilevare che su un originale modello, derivato dallo stile Luigi XV, l'argentiere innesta elementi decorativi più innovativi, come le testoline e alcuni virtuosismi grafici vicini ai linguaggi più moderni. Dalla diversità dei punzoni con la testa di Diana, dentro una forma esagonale sulle saliere, dentro una forma pentalobata sui cucchiaini, evinciamo che la qualità dell'argento è diversa.

BIBLIOGRAFIA

A tavola, A tavola con i conti Coronini. Le forme e i rituali dei pasti dal Settecento al Novecento, Gorizia 2016

Geroni L., Schede, in Argenti da tavola e posate, Gorizia/ Torino 2005