Alere Flammam, monumento funebre, Piter Riccardo, XX

Oggetto
monumento funebre
Soggetto
figura femminile inginocchiata
Autore
Piter Riccardo (1899/ 1976)
Cronologia
1934
Misure
cm - altezza 113, larghezza 43, profondità 75
Codice scheda
OA_132264
Collocazione
Aviano (PN), Castello di Aviano
Cimitero di Castello d'Aviano
Iscrizioni

Sulla semplice tomba con perimetro in pietra, sopra un basamento ovale lapideo, è inginocchiata, sulla propria base, una figura femminile in bronzo. Poggiandosi sul ginocchio sinistro, tiene la gamba destra piegata in avanti. Indossa una lunga tunica, senza maniche e stretta in vita da una cintura annodata sulla schiena, e un velo a coprire il capo, che tiene leggermente inclinato all'indietro. Sorregge nel palmo della mano sinistra una fiammella, riparandola dal vento con l'altra mano affinché, come recita l'iscrizione latina sulla base, si mantenga accesa.

Si tratta della tomba di famiglia di Riccardo Piter, sita nel cimitero della natia Castel d'Aviano. Nel 1934 lo scultore, residente già da quasi tre lustri a Milano, realizzò la splendida statua bronzea che la adorna, intitolandola "Alere Flammam", un monito a mantenere viva la fiamma del ricordo di chi non c'è più. Questa figura femminile è senz'altro una delle più riuscite nella pur vasta produzione funeraria di Piter ed è considerata in tale ambito il suo capolavoro (cfr. Gardonio, 2015, p. 27), venendo da lui riproposta anche in altre occasioni (cfr. Idem, 2020, p. 14). Non è tuttavia l'unica tomba che Piter realizzò per i suoi familiari: anni dopo, nel 1958, la prematura morte della moglie Teresa lo costrinse a misurarsi con il proprio dolore scolpendo per la sua tomba, nel Cimitero Maggiore di Milano, una commovente figura di dolente in bronzo, "Mater dolorosa", che riprende parzialmente un gesso eseguito dieci anni prima ed esposto alla Galleria Ranzini di Milano nel 1949-50 (Idem, 2015, pp. 94, 25, 110). "Alere Flammam" richiama invece il soggetto allegorico di "Ad Vitam", una china su carta realizzata nel 1922 (Ibidem, p. 102, fig. a p. 77; collezione privata): una giovane nuda, inginocchiata e colta di profilo, che alimenta una fiamma in un braciere. La scultura per la tomba di famiglia si colloca nel periodo della maturità artistica e professionale di Piter, che proprio in questi primi anni Trenta iniziava ad affermarsi come scultore autonomo e che di lì a poco, nel 1937, avrebbe aperto il suo primo studio con assistenti. La figura, dalla delicata gestualità e dalla elegante posa, rivela l'interesse di Piter per una pacata classicità, una purezza, anche di modellato, che si ispira fra gli altri al neoclassicismo di Lorenzo Bartolini (1777-1850), scultore che sarà fra i suoi principali riferimenti negli anni a venire. Nella Tomba Pitter sono sepolti il padre Antonio, la madre Maria Merlo, le sorelle Anna e Sayda e il fratello Giuseppe, morto al fronte nel 1915 e a cui lo scultore avrebbe dedicato anche il Monumento ai Caduti di Aviano (piazza Duomo, 1964). Pitter è il cognome originale della famiglia, con la doppia "t", ridotta a una sola da Riccardo proprio in questo periodo: "Alere Flammam" è una delle ultime sculture a presentare ancora la firma "Pitter".

BIBLIOGRAFIA

Riccardo Piter, Riccardo Piter, scultore. Appunti e preventivi 1940-1958, Verona 2020

Gardonio M., Riccardo Piter. Scultore nella Milano del Novecento, Aviano (PN) 2015