dipinto, Noselli Silvestro, XVIII

La donna è ritratta a mezza figura, leggermente di tre quarti, su sfondo bruno; non porta gioielli, ma solo un cordino che scende alla scollatura, la veste nera e sobria è rischiarata solo dallo scollo ornato di pizzo della camicia chiara sottostante, dalla cintura rossa e dal fazzoletto bianco, privo di decori, devozionalmente allacciato a coprire i capelli. Con l'indice sinistro indica la mano destra nella quale stringe una chiave; altre chiavi sono appoggiate sul tavolino alla sua destra, cui è legato un nastro con un motto che ben si addice alla padrona di casa e alla reggitrice della famiglia.

Il ritratto in esame costituisce insieme a quello del marito (scheda OA 126614) un insieme di notevole impatto espressivo: l'uomo e la donna si rivolgono nei gesti quasi speculari, con lo sguardo fisso a sottolineare un profondo colloquio con il riguardante. Si tratta di due emblematiche opere rappresentative della ritrattistica carnica della seconda metà del XVIII secolo, quando un certo benessere e il nuovo gusto borghese, trovano proprio nel ritratto un simbolico atto di forte valenza e non solo una semplice icona. Un ceto che, senza esteriorità, vuole che il pittore traduca uno stile di vita e un'intima moralità. Il modo deciso di delineare e qualificare i volti e la sottile e attenta adesione al vero rivelano la mano di Silvestro Noselli, che nel ritrarre questi due signori di Lauco offre un intelligente e sensibile esempio della sua arte a servizio della nuova committenza borghese.