dipinto, Noselli Silvestro, XVIII

L'uomo, ritratto a mezza figura in leggero tre quarti, su sfondo bruno, indossa una marsina grigio-azzurra con panciotto nero e porta al collo un sottile nastro legato a fiocco; della camicia bianca si vedono soltanto i polsini. Il personaggio stringe un biglietto nella mano sinistra, che tiene appoggiata su un libro, a sua volta poto su di un tavolino, sopra il quale si trova anche un calamaio. Verso il biglietto egli indica con la destra.

Il ritratto in esame costituisce insieme a quello della moglie (scheda OA 126613) un insieme di notevole impatto espressivo: l'uomo e la donna si rivolgono nei gesti quasi speculari, con lo sguardo fisso a sottolineare un profondo colloquio con il riguardante. Si tratta di due emblematiche opere rappresentative della ritrattistica carnica della seconda metà del XVIII secolo, quando un certo benessere e il nuovo gusto borghese, trovano proprio nel ritratto un simbolico atto di forte valenza e non solo una semplice icona. Un ceto che, senza esteriorità, vuole che il pittore traduca uno stile di vita e un'intima moralità. Il modo deciso di delineare e qualificare i volti e la sottile e attenta adesione al vero rivelano la mano di Silvestro Noselli, che nel ritrarre questi due signori di Lauco offre un intelligente e sensibile esempio della sua arte a servizio della nuova committenza borghese. L'iscrizione sul retro della tela sostiene che l'uomo morì all'età di 91 anni nel 1808 e che il ritratto lo raffigura quando poco più che cinquantenne.