Crocifissione, dipinto, Lichtenreiter Johann Michael, XVIII

Oggetto
dipinto
Soggetto
crocifissione e santi
Autore
Cronologia
1755 ca.
Misure
cm - altezza 88, larghezza 308
Codice scheda
OA_23346
Collocazione
Gorizia (GO)
Musei Provinciali di Borgo Castello
Musei Provinciali. Pinacoteca

Al centro della composizione il Cristo Crocifisso è accompagnato alla sua destra dalla Vergine Maria e a sinistra da san Giovanni Evangelista. Ai piedi della croce, rivolta verso lo spettatore, si trova la Maria Maddalena che con la mano destra abbraccia la croce e con la mano sinistra trattiene un fazzoletto bianco con cui si asciuga le lacrime. Ai lati del gruppo centrale, vi sono due santi per lato disposti in posizione paratattica. Partendo da sinistra troviamo inginocchiato San Floriano nei consueti abiti militari con la brocca in mano mentre versa acqua su un edificio in fiamme; San Antonio da Padova in piedi con saio nero e giglio in mano. A destra San Rocco con il bastone da pellegrino, la conchiglia e a fianco il cane; Sant'Ignazio con il libro in mano. Sullo sfondo, si intravede una città turrita sotto un cielo blu intenso e rosa all'orizzonte. Il crocifisso si staglia su un cerchio di nuvole grigie che contornano un alone dorato.

Dall'inventario di Giovanni Cossar: «Lichtenreiter Giov. Michele. Tela a olio. Raffigurante i SS. Patroni di Gorizia: S. Floriano, S. Antonio, la Madonna, G. Cristo in croce, S. Maddalena, S. Ignazio e S. Rocco. La tela è in cattivo stato e fu diverse volte restaurata». Ranieri Mario Cossar (1948, p. 216) riportava che la tela venne eseguita nel 1755 per l'ultima arcata dei «volti» di via Rastello all'altezza della casa che, fino al 1770, apparteneva a Tommaso Papler. Nel 1925 fu sostituita, per essere esposta al Museo, con un dipinto di Clemente Del Neri. Il lunettone è stato donato ai Musei Provinciali di Gorizia dal signor Fratnich nel 1926. La Crocefissione era accompagnata da un'iscrizione, ora non più leggibile, che recitava: ECCO L'AMOR PENDENTE/ ME CON CANTO LODATE / (...) CON LA MADRE COSTANTE. Già il Medeot (1974) e la Malni Pascoletti hanno ravvisato il carattere votivo e la sensibilità popolaresca del dipinto "... carattere che si rileva nella povertà degli elementi compositivi, nella costruzione paratattica, nel modo impacciato di delineare le figure" (Malni Pascoletti, 1977, p. 55, nota 70).

BIBLIOGRAFIA

Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007

Antonello A./ Klainscek W., I Lichtenreiter nella Gorizia del Settecento, Monfalcone (GO) 1996

Malni Pascoletti M., La pinacoteca di Palazzo Attems, in Studi Goriziani, Gorizia 1977, XLV

Medeot M., Carlo Michele Lichtenreiter, in Voce Isontina, 1974, XI, 6 aprile

Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948