Ritratto a mezzo busto di Gustavo Birti. Indossa una redingot scura sopra un gillet anch'esso scuro. Sotto porta una camicia bianca con il colletto alto sotto il mento chiuso da una cravatta di color scuro fissata con un fiocco. Capelli castani mossi e barba rossiccia tagliata alla "Cavour". Tiene la mano destra con il pollice infilato nel gilet. Sull'indice della mano porta un anello con uno stemma non identificabile. Sulla camicia è puntata una spilla a margherita. Dal collo pende la catena d'oro dell'orologio fernata da un cuoricino. Il fondo del dipinto è grigio verde.
Il ritratto del giovane imprenditore triestino Gustavo Birti, assieme a quello di sua moglie Anna Bozzini, è stato acquistato dai Musei Provinciali di Gorizia dalla figlia Adele nel 1932. Entrambe le opere sono caratterizzate da un’estrema essenzialità compositiva e da una tavolozza sobria, impostata sull’accordo di tinte calde in contrasto con un’ampia gamma di neri, che danno risalto all’incarnato realistico dei volti e alla naturalezza degli atteggiamenti. Immediata ci appare così la differente natura dei due caratteri e i rispettivi ruoli all’interno della famiglia: alla posa disinvolta e allo sguardo fiero di lui corrispondono la dolcezza e il timido riserbo di lei. Come in gran parte delle coppie di ritratti individuali, concepiti per essere collocati vicini su una stessa parete, anche qui le due figure sono rivolte di tre quarti l’una rispetto all’altra, l’uomo a sinistra e la donna a destra, con lo sguardo indirizzato all’osservatore. Il dipinto in esame, che dal Marini venne collocato tra quelli del "malinconico tramonto" della pittura tominziana (Marini, 1952, p.64), è stato rivalutato da Magani, il quale lo ha definito "una buona testimonianza della sua tenuta qualitativa" (Magani, in Ottocento di frontiera, 1995, p.154). In realtà, nonostante il ritratto provenga da una collezione goriziana - quella della figlia Adele – si ritiene che l’opera non rientri tra quelle eseguite dopo il rientro di Tominz a Gorizia, avvenuto nel 1855. L’indagine sulla biografia del personaggio ritratto, condotta presso l’Anagrafe storico e l’Archivio di Stato di Trieste, ha consentito di anticipare la datazione del dipinto alla prima metà degli anni quaranta sulla base dell’età dimostrata dall’effigiato, verosimilmente trentacinquenne. Gustavo Birti nacque infatti a Trieste nel 1807 e vi morì nel 1882. Rimasto vedovo della prima moglie, Matilde Goracucchi, dalla quale aveva avuto un figlio, prese in seconde nozze la ventenne Anna Bozzini (Trieste, 1820 – 1885), che gli diede ben otto figli. (Per le notizie sulla famiglia Bozzini si rimanda alle schede del ritratto di Anna Bozzini). Negli anni quaranta e cinquanta Birti fu comproprietario, con i fratelli Nicolò e Antonio Vuro, della Pesa Pubblica di via Chiozza 1906 (si veda Scematismo dell’I.R. Litorale Austriaco – Illirico, Trieste, Eredi Coletti, anni ‘40-‘50), mentre nel 1863 fu titolare di due uffici di pubblica pesatura, uno in via Canal Grande 808 e l’altro in Riva Pescatori 1673. (si veda Almanacco e guida scematica di Trieste, Trieste, Libreria Schubart Editrice, 1863). In una pianta del 1870 figura come proprietario di un fondo lungo la nuova Strada postale di Opicina (dis. 4L 1/469 in Il disegno e la città a Trieste nell'800. Catalogo dei disegni ottocenteschi dell'archivio diplomatico della biblioteca civica di Trieste, prefazione di C. Visintini, Udine, Campanotto Editore, 1996, p.106, ), ma nel suo testamento, redatto il 26 aprile 1882 (conservato all’Archivio di stato di Trieste, Tribunale Commerciale e Marittimo, b. 1212, anno 1882) non viene menzionata alcuna abitazione di sua proprietà. Grande sostenitore degli Asburgo, nel 1875 fece parte del Comitato per l'erezione del monumento a Massimiliano, assieme al cavaliere de Brucker e a Carlo Girardelli (v. «Osservatore Triestino» del 3/4/1875). Morì a Trieste nel 1882. (BRESSAN 2007, p.112).
Bressan N., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Giuseppe Tominz, Giuseppe Tominz e Domenico Acquaroli, Gorizia 2004
Jožef Tominc, Jožef Tominc. Fiziognomja slike, Lubiana 2002
Giuseppe Tominz, Giuseppe Tominz. L'arte delle virtù borghesi. Guida alla mostra, Trieste 2002
Ottocento frontiera, Ottocento di frontiera. Gorizia 1780-1850. Arte e cultura, Milano 1995
Jožef Tominc, Jožef Tominc, Lubiana 1967
Marini R., Giuseppe Tominz, Venezia 1952, passim