Porticato con archi slanciatissimi e cupole poggianti su gruppi di quattro colonne di marmo verde. Sullo sfondo giardino con fontane. Intonazione brunastra per effetto dell'ossidazione delle vernici. Figure in rosso e blu.
Vittorio Maria Bigari, abile decoratore e frescante (villa Albergati a Zola Predosa 1748; Palazzo Aldovrandi a Bologna, 1775) si riallaccia ai Bibiena per le sue realizzazioni prospettiche e scenografiche e "rappresenta come un punto d'incontro delle scuole emiliana e veneta, essendosi egli avlso nei suoi dipinti della preparazione architettonico-prospettica di altri insigni artisti emiliani come Pietro Paltronieri, detto il Mirandolese delle prospettive, e l'Orlandi, e avendo a sua volta collaborato con lo stesso Tiepolo nella decorazione del palazzo Archinti a Milano" (Enciclopedia Universale dell'Arte, 1963). Con l'Orlandi collaborò nella decorazione di ville e palazzi settecenteschi a Milano, Verona, Torino: Bigari come figurista e Orlandi come prospettico. La tela, tradizionalmente attribuita al Bigari, si riallaccia al dipinto "Il convito di Baldassarre" (Bologna, Pinacoteca Nazionale), di cui ripete alcuni motivi architettonici, come le colonne raggruppate, le cornici fortemente aggettanti alla base dei piedritti degli archi, la ricchezza nella decorazione plastica, le esasperata verticalità di tutti gli elementi.
Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007