dipinto, Lucas Santo, XX

Natura morta composta da un vaso di forma sferica attorno al quale è disposta una collana di corallo e un garofano rosa. Gli oggetti posano sopra un tavolino in legno coperto da una tovaglietta bianca con bordo in pizzo.

Allievo di Romano Rossini ed Ernesto Bergagna, Sante Lucas compì i propri studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia seguendo i corsi di Ettore Tito. Nel 1920 e nel 1922 presentò le proprie opere alle mostre collettive dell'Opera Bevilacqua La Masa organizzate nella città lagunare e fu più volte presente alle Biennali veneziane e alle Quadriennali romane. Come ricorda Cesare Sofianopulo (in “Messaggero Veneto”, 29 gennaio 1949), il pittore fu tra gli amici più fedeli di Vittorio Bolaffio, rimanendo accanto a lui per tutto il lungo periodo della malattia, fino alla morte. Ritrattista e paesaggista, Lucas si dedicò anche al quadro di genere e alla natura morta, in particolare, traducendo oggetti e ambienti nella vivida resa realistica di una pittura minuziosa e levigata. Un’attenta resa volumetrica e spaziale contraddistingue il presente dipinto dominato da un vaso panciuto attorno al quale si dispongono una collana di corallo e un garofano rosa. L’essenzialità della composizione pare accentuata dalla nitidezza formale dell’immagine tradotta in una pittura rifinita e precisa, perfettamente in sintonia con le suggestioni stilistiche del novecentismo imperante e trattenuta coloristicamente su tonalità delicate e armonicamente combinate. Sembra di cogliere nella linearità del segno un’eco dell’esperienza di incisore che caratterizzò il percorso artistico del suo autore. (GRANSINIGH 2007, p. 180)