sul libro: INDVMINI/ DOMINUM/ IESUM/ CHRISTUM.
nel cielo: TOLLE LEGE/ TOLLE LEGE
Sant'Agostino, ritratto presso un fico e inginocchiato su un rialzo del terreno su cui poggia un libro aperto, allarga le braccia e volge il capo verso la colomba dello Spirito Santo che discende dall'alto sulla destra e dalle quale si diparte un raggio di luce con un'iscrizione. Ai lati dell'apparizione celeste si dispongono angioletti e cherubini.
Il grosso quadro proviene dal ciclo pittorico del coro della chiesa conventuale (edificata tra il 1768 e il 1683 distrutta durante il primo conflitto mondiale). La conformazione del dipinto evidenzia la sua dislocazione originaria all'interno del presbiterio. L'opera, uno dei sei grandi quadri citati in una nota di pagamento del 1711 (Geroni 2001, p. 97), viene menzionata nella descrizione della chiesa contenuta nella "Cronaca" redatta nel 1718 da Suor Giovanna Lanthieri in occasione dei festeggiamenti del Monastero delle Orsoline in Bordeaux (Cossar, 1948, p. 121). L'autore, pur possedendo una marcata vena creativa veronesiana nel gioco di putti nella parte superiore della scena, è quasi sicuramente diverso da quello che dipinge le altre tele del presbiterio soprattutto per la definizione chiaroscurale decisamente più morbida.
Geroni L., La chiesa di carta. Vicende costruttive tra Sei e Settecento, in Il monastero di Sant’Orsola a Gorizia. Trecento anni di storia ed arte, Milano 2001
Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948