La scena raffigura la partenza di sant'Orsola cui il promesso sposo indica le navi pronte a salpare. La principessa è accompagnata da diverse giovani vergini e da due vescovi, ma ella rivolge in alto lo sguardo dove si vedono in angelo che le indica la direzione e san Giovanni Evangelista accompagnato dall'aquila che regge nella mano destra un calice da cui fuoriesce un serpente. Un cane bianco in primo piano sulla destra è colto nell'atto di annusare il terreno dando le spalle al corteo.
L'opera appartiene a una serie di dipinti illustranti la Leggenda di sant'Orsola (per l'apparato storico-critico si confronti scheda OA 23468). L'autore, di ambito veneto, probabilmente è lo stesso degli altri dipinti del ciclo: simili infatti sono le figure allungate (cfr. gli angeli) e palese è il continuo richiamo all'arte di Paolo Veronese. Nell'opera in questione è anche evidente una componente palmesca riscontrabile nell'elegante torsione della figura in primo piano a sinistra.
Geroni L., La chiesa di carta. Vicende costruttive tra Sei e Settecento, in Il monastero di Sant’Orsola a Gorizia. Trecento anni di storia ed arte, Milano 2001
Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948