Mezzo in miniatura con carrozzeria rosso vivo ad abitacolo chiuso, la portiera a sinistra presenta due cerniere ma ora sembra bloccata. È dotata di pneumatici con borchie, paraurti e fanaleria forse azionabile da un interruttore sul cruscotto su cui sono inseriti, a sinistra del volante a tre razze, due indicatori una sorta di quadro strumenti. Anche il volante è stato dipinto di rosso e ciò rende meno agevole la lettura del marchio della ditta produttrice: Giordani.
In una bottega da fabbro a Bologna Raffaele Giordani aveva iniziato nel 1875 la sua attività, poi proseguita di padre in figlio, con la produzione di manufatti in ferro oltre a tricicli e carrozzine. Prima dello scoppio del primo conflitto mondiale era stato pubblicato il primo catalogo che comprendeva tra i giocattoli anche delle automobili. L’azienda ha continuato negli anni ad espandersi, proponendo nuovi prodotti, tanto da portarla ad affermarsi in tutto il mondo, nonostante anche i danni subiti nel 1943, e proseguendo a sua attività fino al 1984. Giocattoli più elaborati, e costosi, erano ovviamente riservati a bambini nati in famiglie più agiate; nelle famiglie contadine il gioco più spesso era di gruppo e comunque non implicava l’uso di giocattoli veri e propri ma sassolini, pezzi di legno o altri materiali che trovavano in natura o comunque oggetti semplici, realizzati per lo più in casa dai famigliari.
Penzi D., Guida al Museo Provinciale della Vita contadina, Pordenone 1987