Il polo psichiatrico di Gorizia – fermamente voluto dall’amministrazione asburgica - viene inaugurato nel 1911, appena pochi anni prima dello scoppio della Grande Guerra. Durante il conflitto molti fabbricati vengono irrimediabilmente danneggiati. A partire dagli anni Venti la nuova amministrazione italiana intende intervenire sul complesso ospedaliero cittadino, ristrutturandolo e riattivandolo. Il progetto di riqualificazione dell’intero comprensorio sanitario è affidato all’architetto goriziano Silvano Baresi che prevede il recupero e il riutilizzo di molti padiglioni ridotti in macerie. Così, tra il 1928 e il 1933 l’ospedale psichiatrico viene ricostruito. Il villino dell’Economo, contrariamente alla maggior parte degli edifici dell’impianto ospedaliero, viene realizzato ex novo. I frazionamenti attuati negli anni Ottanta e la conseguente realizzazione di una strada a fondo cieco trasversale all’asse viario principale, di fatto hanno separato il villino dai padiglioni che costituivano il complesso ospedaliero psichiatrico. Oggi l’edificio sorge su un ampio lotto di terreno destinato a giardino posto lungo via Vittorio Veneto. Il fabbricato presenta una distribuzione planimetrica articolata ma riconducibile alla forma di un quadrato di circa dieci metri per lato. L’accesso principale avviene attraverso un avancorpo centrale che ospita l’atrio d’ingresso posto ad un livello rialzato di circa un metro rispetto al piano di calpestio esterno. La quota è superata mediante alcuni gradini. Sul retro dell’edificio, una scala di servizio esterna conduce alla cucina. Dal vestibolo d’ingresso si raggiungono i vani del piano terra (cucina, soggiorno, sala da pranzo, deposito, servizio igienico). Dall’atrio d’ingresso una scala di servizio conduce alla cantina nel seminterrato; una doppia rampa porta invece al primo piano. L’ampio pianerottolo d’arrivo immette a tre camere e al bagno. L’edificio è illuminato da ampie finestre di legno, a doppio serramento a vetri con scuri esterni a griglia fissa. Le facciate esterne dell’edificio sono tinteggiate di color giallo con fasce di colore rosso (marcapiano, zoccolo di base, incorniciatura di finestre, davanzali). La struttura portante del tetto a falde è costituita da travature di legno; il manto di copertura è in coppi.
Nel 1901 viene istituita una commissione per l’attuazione del progetto per la costruzione di un complesso ospedaliero psichiatrico a Gorizia. La commissione è composta dal fisico A. Luzzatto, dal consulente sanitario E. Fratnich, dall’ingegnere capo J. Wojteshovsky, dall’ingegnere A. Glessig e dal professore K. Hugues, che avrebbe seguito le fasi di progetto. I lavori di costruzione vengono diretti dall'ingegnere Artur Glessig. Il polo psichiatrico, realizzato tra il 1905 e il 1908, viene inaugurato nel 1911. Il comprensorio ospedaliero, ridotto in macerie nel corso del primo conflitto mondiale, si componeva di oltre venti edifici a padiglione immersi in un parco e tra di loro collegati da strade e percorsi gerarchicamente organizzati. A partire dai primi anni Venti si inizia a studiare la futura riqualificazione del plesso ospedaliero. Nel luglio 1927 l'architetto Silvano Baresi riceve l'incarico per la progettazione del nuovo polo psichiatrico. Baresi, tenendo conto dei resti e delle parti dei fabbricati ancora esistenti, propone uno schema planimetrico che ricalca sostanzialmente l'impianto originario. I lavori di ricostruzione si collocano tra il 1928 e il 1933, anno dell'inaugurazione dell'ospedale. Il villino dell’Economo, contrariamente alla maggior parte dei fabbricati che costituiscono l’intero comprensorio psichiatrico, viene progettato e realizzato ex novo da Baresi. Come per l’edificio della Direzione, anch’esso si attesta lungo via Vittorio Veneto. Oggi i padiglioni di quello che fu l’ospedale psichiatrico provinciale ricadono all’interno del Parco Basaglia, un luogo di pregio non solo storico e architettonico ma anche ambientale, data la ricchezza del suo patrimonio arboreo. La proprietà dell'intero comprensorio ospedaliero rimane invariata fino agli anni Ottanta, dopo un lungo periodo di oblio. Nel 1982 l'area dell'ex Ospedale Psichiatrico viene frazionata. Circa i due terzi passano all'USL (oggi Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina - ASU GI) ed un terzo rimane all'Amministrazione provinciale. Nel 1995 vengono avviati lavori di trasformazione e manutenzione degli stabili destinati al Centro di Salute Mentale. Dal 2003 il villino dell'Economo - di proprietà dell'Azienda Sanitaria - è sede di una cooperativa sociale che fornisce dei servizi di riabilitazione psichiatrica per utenti diurni e residenti.
L'edificio presenta fondazioni in calcestruzzo. Le murature portanti di elevazione sono in mattoni legati con malta comune. Le pareti sono intonacate. I solai sono in laterocemento. Il tetto è costituito da una struttura portante di legno.