in basso a sinistra: Giacomo Giouannini inu: e scolpì D.D.D.
in basso a destra: Marc: ant.o fabbri forma in Bolog.a
in alto sul cartiglio retto dagli angioletti: EMICAT IN CVNCTIS MAIESTAS GLORIA VIRTVS
La stampa, ora esemplare sciolto, faceva da antiporta all'opera di Carlo Cesare Malvasia "Il claustro di S. Michele in Bosco di Bologna dipinto dal famoso Lodovico Carracci, e da altri eccellenti maestri usciti dalla sua scola descritto dal sig. co. Carlo Cesare Malvasia e ravvivato all'originale con l'esatto disegno, ed intaglio del sig. Giacopo Giovannini pittore bolognese", edita a Bologna nel 1694 dagli eredi di Antonio Pisarri, affiancati da Marco Antonio Fabbri, il cui nome compare in calce all'esemplare in esame e che fu con tutta probabilità l’editore delle sole tavole. L'incisione raffigura la Pittura inginocchiata al cospetto della Granduchessa di Toscana con in mano un esemplare del libro di stampe e con ai piedi i suoi tipici attributi della tavolozza con i pennelli e della maschera; accanto a lei la dea protettrice di Bologna, con vessillo ed elmo piumato e ai piedi il leone, simbolo della città emiliana. Vicino alla Granduchessa di Toscana la figura allegorica dell'Astronomia con in mano l'astrolabio e il canocchiale, e accanto Pan con la siringa, il bastone e il globo. In primo piano la figura allegorica di un fiume, forse il Po, raffigurato nella consueta iconografia come un vecchio semidisteso con lunga barba che si appoggia su un grande vaso rovesciato da cui fuoriesce acqua, e il leone con il globo e il giglio, personificazione della città di Bologna.