in basso a destra: J. Dubuffet
in basso a destra: 20/25
in basso a sinistra: J. Dubuffet 58
L'opera fa parte di un nucleo di dipinti, disegni e stampe che furono di proprietà dell'ingegner Roberto Ruini ed entrarono nelle raccolte civiche con il nome di Collezione Ruini-Zacchi. Gli eredi dell'ingegner Ruini donarono tale collezione all'associazione "La Nostra Famiglia" dalla quale il Comune di Pordenone con un contributo della Regione la acquistò attraverso un iter iniziato nel 2000 e concluso nel 2002. Le opere della collezione, già in comodato presso il museo, vennero presentate al pubblico nel 1999 con una mostra a Pordenone. La litografia Ruini mette in luce sia l'interesse di Dubuffet per la figurazione infantile, e per l'art brut in generale, che quello per le "textures", sviluppato soprattutto nelle opere degli anni Cinquanta. L'immagine non è disegnata direttamente sulla lastra litografica ma è ottenuta riportando su di essa l'impressione di diversi frammenti di tela dipinta, così da trasferire alla stampa trama del tessuto (le opere ottenute con questa tecnica sono definite da Dubuffet Litographies par reports d'assemblages). Il guerriero fu riprodotto nel 1958, anno d'esecuzione, anche sulla rivista XXe Siècle (cfr. Maria Elena Versari, La collezione Ruini, 2003, p. 116). Evidente la componente ironica nello sguardo smarrito della figura in contrasto con la qualifica di guerriero.
Collezione Ruini, La collezione Ruini per la galleria d'arte moderna, Trieste 2003
Oeuvre gravé, L'oeuvre gravé et les livres illustrés par Jean Dubuffet : catalogue raisonné, Paris 1991