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in basso a sinistra: F. Boucher inv.
in basso a destra: E. Brion scul. 1726
in basso al centro: A Paris Chez Jean rue S. Jean de Beauvais n 10
in basso al centro: S. SIMON.
in basso al centro: Rendez la Santé aux malades, ressuscitez les mortes, guerissez les lépreaux, chassez / les démons: donnez gratuitement ce que vous avez reçu gratuitement. S. Matth. ch. 10. v. 8.
in alto a destra: 147
in basso a destra: 210
in basso a sinistra: 38 [cancellato con un tratto]
in basso a sinistra: 817
in basso a sinistra: 28/39
Le cinque incisioni conservate a Gorizia (raffiguranti, oltre a San Simone, San Giuda, San Tommaso, San Matteo, San Mattia) fanno parte di una più ampia serie di immagini di santi per la quale fornì i disegni François Boucher, il grande interprete del gusto rococò, noto soprattutto per la raffinatezza e la sensuosità delle sue opere di soggetto mitologico, erotico o galante. L'incisione raffigurante san Simone è indicativa per quanto riguarda la tecnica grafica, la composizione, la struttura dell'immagine. Il santo è in ginocchio, in atteggiamento di preghiera all'ingresso di una grotta, da cui si scorge un paesaggio in pianura e il cielo solcato da nubi chiare. Ai piedi del santo una spada seghettata. Effetti grafici e chiaroscurali con valore di vitalità vibrante, se non drammatica, nell'andamento delle pieghe del saio e del mantello, in contrasto con la serenità, lievemente colorata di pietismo, del volto. Di Louis Jacob Thieme-Becker (1925) ricordano tra le altre due incisioni tratte da Boucher un sant'Andrea e un San Matteo (probabilmente quello della serie in esame), risalenti entrambe al 1726; tuttavia la data sembra incompatibile con quella di nascita (1712).