Brion Etienne, XVIII

Oggetto
stampa di invenzione
Soggetto
san Simone in preghiera
Titolo
S. Simon
Autore
Brion Etienne (notizie 1726-1729) - incisore
Boucher François (1703/ 1770) - inventore
Editore
Jean
Cronologia
1726
Materia e tecnica
carta/ acquaforte, bulino
Misure impressione
mm - altezza 362, larghezza 232
Misure foglio
mm - altezza 394, larghezza 279
Codice scheda
S_230
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Attems Petzenstein
Musei Provinciali. Gabinetto dei disegni e delle stampe
Iscrizioni

in basso a sinistra: F. Boucher inv.

in basso a destra: E. Brion scul. 1726

in basso al centro: A Paris Chez Jean rue S. Jean de Beauvais n 10

in basso al centro: S. SIMON.

in basso al centro: Rendez la Santé aux malades, ressuscitez les mortes, guerissez les lépreaux, chassez / les démons: donnez gratuitement ce que vous avez reçu gratuitement. S. Matth. ch. 10. v. 8.

in alto a destra: 147

in basso a destra: 210

in basso a sinistra: 38 [cancellato con un tratto]

in basso a sinistra: 817

in basso a sinistra: 28/39

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Le cinque incisioni conservate a Gorizia (raffiguranti, oltre a San Simone, San Giuda, San Tommaso, San Matteo, San Mattia) fanno parte di una più ampia serie di immagini di santi per la quale fornì i disegni François Boucher, il grande interprete del gusto rococò, noto soprattutto per la raffinatezza e la sensuosità delle sue opere di soggetto mitologico, erotico o galante. L'incisione raffigurante san Simone è indicativa per quanto riguarda la tecnica grafica, la composizione, la struttura dell'immagine. Il santo è in ginocchio, in atteggiamento di preghiera all'ingresso di una grotta, da cui si scorge un paesaggio in pianura e il cielo solcato da nubi chiare. Ai piedi del santo una spada seghettata. Effetti grafici e chiaroscurali con valore di vitalità vibrante, se non drammatica, nell'andamento delle pieghe del saio e del mantello, in contrasto con la serenità, lievemente colorata di pietismo, del volto. Di Louis Jacob Thieme-Becker (1925) ricordano tra le altre due incisioni tratte da Boucher un sant'Andrea e un San Matteo (probabilmente quello della serie in esame), risalenti entrambe al 1726; tuttavia la data sembra incompatibile con quella di nascita (1712).

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