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Nell'area scavi eseguiti alla fine dell'Ottocento portarono alla luce i resti di una necropoli ubicata lungo la strada che da Aquileia portava alla costa con un percorso parallelo al corso del fiume attualmente denominato Natissa (antico Natiso). Conosciamo alcuni dettagli delle scoperte grazie a due rilievi (datati al 1891 e 1892) che si conservano nell'archivio del museo aquileiese, uno dei quali corredato da una legenda particolareggiata. Nel terreno delimitato a est da un canale, a nord da una stradina che immetteva a un ponte e a sud da una capezzagna (area corrispondente alla p.c. 62/5) furono individuate numerose sepolture ad incinerazione, segnalate in pianta da "pignatte rosse" e "pignatte nere" nonché da "ossari in pietra", nonché un numero limitato di sepolture a inumazione ("cadaveri"). Furono inoltre messe in evidenza delle strutture murarie almeno in parte riconducibili a recinti funerari, due con "tomba in muratura" in posizione centrale. La legenda ricorda anche il rinvenimento di epigrafi, di pietre lavorate e di statue o di frammenti scultorei. Nel disegno, fra il fondo e il fiume Natissa, compare il percorso della "strada romana (che) mette a mare".
Le evidenze messe in luce nell'Ottocento si riferiscono a un'area sepolcrale che faceva parte della più vasta necropoli del suburbio sud occidentale di Aquileia, gravitante lungo l'asse viario che costeggiava il fiume Natissa. Vista la presenza di tombe sia a incinerazione sia a inumazione, si può ipotizzare che tale area, caratterizzata dalla presenza anche di recinti con tombe monumentali, si rimasta in uso per un lungo arco di tempo, ma non è possibile precisarne i limiti.
Oriolo F., Prime esplorazioni e ricerche nel suburbio di Aquileia. L'area nel comparto sud-occidentale tra Bacchina e Panigai, in Studia archaeologica Monika Verzár Bass dicata, Trieste 2015