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Una serie di campagne di scavo eseguite tra il 1987 e il 1991 hanno portato alla luce parte di un edificio d'epoca romana, identificato come villa rustica. La villa era caratterizzata, oltre che da una chiara suddivisione in un’ala residenziale e in una rustica, da una disposizione su più terrazzi, con superfici poste ad altezze diverse nell’ambito della stessa fase cronologica. Tra le particolarità architettoniche va segnalato il riconoscimento di una “stanza-stufa”, adiacente al grande triclinio appartenente alla terza fase costruttiva della villa. La presenza di salette o di alcovae, riscaldate singolarmente da piccoli ipocausti e comunicanti con camere più ampie attraverso semplici tendaggi o finestre, sembra essere riconoscibile anche in altre ville del territorio limitrofo, in particolar modo del Lacus Timavi e della costa triestina. La presenza della porta, forse dotata di chiusura scorrevole, avrebbe permesso di modulare a piacere l’intensità del calore immesso nei vani adiacenti, utilizzando il sistema di “riscaldamento indiretto” introdotto nell’uso domestico a partire dal II secolo d.C.
Quanto alla sua articolazione generale, l'edificio rientrerebbe tra le ville raccolte attorno ad una corte centrale e, più specificamente, nel tipo con portico. La struttura ebbe una vita piuttosto lunga, essendo stata abitata dalla metà del I secolo a.C. al III sec. d.C. Lungo quest’arco di tempo conobbe varie ristrutturazioni, che ne modificarono anche in modo sostanziale la planimetria. Sono state riconosciute tre principali fasi edilizie: alla prima, quella costruttiva della metà del I sec. a.C., seguì una seconda fase, caratterizzata da una serie di adattamenti eseguiti tra l’inizio del I sec. d.C. e gli inizi del II sec. d.C. La terza fase, che coprì tutto il II sec. d.C., comportò il declassamento di una parte dell’area residenziale e la costruzione ex novo di nuovi comparti rustici. La villa ebbe però una fine precoce, dovuta ad un incendio scoppiato all’inizio del III sec. d.C. Un’esondazione del vicino Isonzo sancì l’abbandono definitivo del complesso. Ma altri episodi esondativi andarono a invadere l’area della villa durante tutta l’epoca post-antica.
Pieri F./ Mian G./ Degrassi V., La villa romana di Ronchi dei Legionari. Un'esperienza di valorizzazione, in L'architettura privata ad Aquileia in età romana (Atti del Convegno di studio - Padova, 21-22 febbraio 2011), 2012
Luoghi vita, Luoghi di vita rurale, un percorso che attraversa i secoli, Ronchi dei Legionari (GO) 2008
De Franceschini M., Le ville romane della X Regio (Venetia et Histria): catalogo e carta archeologica dell'insediamento romano nel territorio, dall'età repubblicana al tardo impero (=Studia archaeologica 93), Roma 1998