piatto, produzione di area bizantina, XIII d.C.

Piatto con tesa lievemente modanata, orlo ingrossato e arrotondato. Corpo ceramico ingobbiato, graffito e dipinto in giallo ferraccia sotto vetrina trasparente. Decorato con un motivo a bande orizzontali parallele lungo i margini dell'orlo, a incorniciare un motivo non ben identificabile tracciato sulla tesa. Argilla depurata di colore arancio.

Nel 1968 A.H.S. Megaw, sulla base delle caratteristiche di impasto, forma, rivestimento, motivi decorativi, identificò tra i materiali provenienti dallo scavo dell’Ippodromo di Costantinopoli un tipo di ceramica invetriata di produzione bizantina, da lui definita “Zeuxippus Ware”, proponendo una datazione compresa tra gli ultimi decenni del XII secolo e i primi anni del XIII. Si tratta di un prodotto non molto diffuso nella decorazione degli edifici di culto (“bacini” architettonici diffusi sul versante tirrenico della penisola, con riscontri a Pisa e Genova), ma largamente presente nei contesti d’uso, con segnalazioni rilevanti per quanto riguarda la laguna veneta, presumibilmente in virtù del ruolo giocato da Venezia nell’area costantinopolitana e oltremare tra XII e prima metà del XIII secolo (Gelichi 1986; Gelichi 1993). L’esemplare qui considerato, è assimilabile a quelli classificati nel gruppo II, caratterizzati da un rivestimento color giallo-ferraccia.