Boccale ingobbiato, policromo, dipinto nei colori verde e bruno, sotto vetrina trasparente, del tipo "Santa Croce". Decorazione a griglia. Argilla depurata di colore rosso-arancio.
Tra le più antiche produzioni fittili veneziane, si annovera un gruppo denominato "tipo Santa Croce", collocabile già nel secondo quarto del XIII secolo, che imita nelle forme e nei decori la protomaiolica meridionale di tradizione islamica, smaltata e dipinta in policromia. La tipologia deriva la sua denominazione da una chiesa di Ravenna, d’impianto bizantino, che è stata oggetto di indagini archeologiche. In particolare lo svuotamento di un antico pozzo ha restituito dei materiali la cui sequenza cronologica spazia tra il XII secolo e il terzo quarto del XIV (Gelichi 1993, pp. 232-236). Nel penultimo strato verso il fondo, databile al secondo-terzo quarto del XIII secolo, giacevano numerosi boccali frammentari invetriati, decorati o in semplice monocromia, che sono stati classificati in quattro gruppi. La classificazione preliminare trattava più estesamente il Gruppo 1, prendendo in considerazione anche materiali di altra provenienza (Rimini, Ferrara, Pomposa, Bologna, Brescia), oltre a reperti veneziani e padovani. Sono documentate per la maggior parte forme chiuse, in particolare boccali (Saccardo 1997, p. 409).
Museo archeologico, Museo archeologico medievale di Attimis e i castelli del territorio, Basaldella di Campoformido (UD) 2000
Saccardo F., Contributo alla conoscenza della ceramica invetriata veneziana "tipo Santa Croce”, XIII secolo, in Atti del I Congresso Nazionale di Archeologia Medievale (Pisa 1997), Firenze 1997
Gelichi S., Ceramiche “tipo Santa Croce”. Un contributo alla conoscenza delle produzioni venete tardo-medievali, in Archeologia Medievale, Firenze 1993, XX