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giovane imberbe, stante, con peso del corpo distribuito su entrambe le gambe. Testa in asse col corpo, con capelli aderenti al cranio, orecchie sporgenti a ventola, occhi a mandorla, neso rilevato e piccola bocca dalle labbra serrate; collo robusto. Indossa una corta e stretta tunica manicata al gomito, stretta in vita da cinctus, con rimbocco, da cui cade con andamento leggermente svasato e con pieghe verticali. Le braccia sono portate a reggere contro il petto un'acerra o cassetta per i grani di incenso, di forma rettangolare.
I camilli, impuberi, liberi e ingenui, con padre e madre viventi, erano gli assistenti dei sacerdoti, di cui spesso erano figli, nel corso di sacrifici e cerimonie religiose. Tipo è il loro abbigliamento e il loro atteggiamento di offerenti e custodi di arredi come acerrae, patere, recipienti per il vino delle libagioni cultuali. Sono figure proprie del cerimoniale romano.
Galliazzo V., Bronzi romani del Museo Civico di Treviso, Treviso 1979