Modernizzazione lavorativa all'interno dei cantieri navali dell'Alto Adriatico
Modernizzazione lavorativa all'interno dei cantieri navali dell'Alto Adriatico attraverso l'obiettivo di Cividini, Giornal Foto e Borsatti.
In conseguenza alla continua e consistente espansione che ebbero nel corso del Novecento i cantieri navali di Trieste e Monfalcone, si vide necessario richiamare e impiegare all'interno delle officine adriatiche manodopera specializzata nelle numerose fasi della costruzione delle navi. La modernizzazione tecnologica che caratterizzò il XX secolo contribuì ad una parallela innovazione tecnica anche nell'ambito lavorativo, modificando progressivamente la qualità e le tipologie di mestieri impiegati nelle officine dell'Alto Adriatico.
Grazie alle testimonianze di Giovanni Cividini, che negli anni Trenta fotografò le officine monfalconesi, di Giornal Foto, che nella seconda metà degli anni Cinquanta entrò nel cantiere San Marco a Trieste, e di Ugo Borsatti, che raccontò negli anni Settanta (sempre nel capoluogo giuliano) il lavoro all'interno del cantiere navale Cartubi, ci è possibile oggi confrontare queste vecchie e nuove tecniche di lavorazione e costruzione delle navi.