Il corpo a vaso circolare presenta due ampie specchiature poste in rilievo da una complessa cornice modanata applicata, profilata a ovoli e interrotta da motivi a voluta; ognuna racchiude una scena di soggetto equestre diversamente ambientata: in una cinque cavalli in corsa, nell'altra tre cavalli e un puledro in atteggiamento di tranquilla familiarità sotto fronde arboree. Ampi pannelli dal profilo mistilineo con racemi fioriti e gigli stilizzati sbalzati su fondo cesellato sono posti in corrispondenza delle due maniglie con protomi leonine applicate dotate di anello mobile per la presa. L'orlo della coppa è profilato con perle; stesso decoro per il piede circolare piatto alla base, con gradino convesso molto pronunciato percorso da un fregio sbalzato con composizioni sempre diverse di frutta (ananas, mele, uva e altre specie). Il contrasto tra le parti lisce della coppa, che sono dorate, e quelle decorative, tutte in argento, sortisce un particolare effetto cromatico e luminoso.
La coppa recupera una tipologia attestata già alla fine del XVII secolo e affermata ampiamente nel successivo, quella delle grandi coppe da punch (punch bowls) caratterizzare dalla presenza di maniglie con teste di leone; negli esemplari più completi (monteith bowls) era presente anche una ghiera scanalata da posare sull'orlo a cui venivano appoggiati i bicchieri. Fu certamente l'aspetto sontuoso, spesso mostrato da questi pezzi di argenteria domestica, a renderli adatti come premi da corsa: così è stato anche per questa coppa poiché con essa venne premiata in Egitto la scuderia dei fratelli Smart. Nella collezione Coronini Cronberg giunse attraverso la baronessa Ada Smart Löhneysen. Il nostro esemplare venne acquistato presso una ditta molto nota e a lungo attiva a Londra, la Robert Hennell & Sons, cui si deve una produzione raffinata, capace di rinnovarsi a ogni generazione.
Bragaglia Venuti C., Schede, in Gli animali della nobiltà. Dalla caccia al salotto tra status symbol, allegoria e affetti, Gorizia 2021
Brazza S., Schede, in Argenti da tavola e posate, Gorizia/ Torino 2005