Cestino da pane o da pasticceria con corpo a navicella di forma rettangolare, arricchito da eleganti decori floreali, ottenuti da sottili lamine d'argento martellate in stampi, successivamente saldate all'oggetto e rifinite a cesello.
È possibile datare il cestino non più tardi dei primi anni Trenta, considerato che l'attività del saggiatore Leonty Pecrovich Kaminsky è documentata solo dal 1832, mentre quella dell'argentiere Anton Christian Iwersen non sembra spingersi oltre l'inizio del quarto decennio. Inoltre gli elementi decorativi trovano riscontro nell'argenteria russa degli anni Trenta dell'Ottocento. Molto spesso le suppellettili d'argento destinate alla tavola erano dorate all'interno. La doratura, definita anche con termine francese vermeil, era una placcatura eseguita in oro ad almeno 10 carati e oltre ad accrescere il valore dell'oggetto, aveva la funzione pratica di evitare i problemi legati all'ossidazione dell'argento.
Catalogo, Catalogo. Argenti. Gioielli. Arredi e arti decorative, in L'eredità russa dei conti Coronini. Opere d'arte e oggetti preziosi dall'impero degli zar, Gorizia 2018
Bragaglia Venuti C., L’argenteria di casa Coronini. Uno sguardo ai documenti, in Argenti da tavola e posate / Schede, in Argenti da tavola e posate, Gorizia/ Torino 2005