in basso a destra: Natà 85
Dipinto ad acrilico su tela di grande formato raffigurante una natura morta
Il dipinto raffigura una serie di oggetti apparentemente distribuiti alla rinfusa in uno spazio chiuso, anche se, a una osservazione attenta, la loro collocazione sembra studiata con cura. I toni sono terrosi e grigiastri, opachi, con un forte chiaroscuro. Si osservano resti di natura organica e inorganica, piante rinsecchite, carcasse decomposte, rottami indistinti e scarti di ogni tipo, immersi nella penombra. Sono dei relicta, da cui il titolo di questa serie di grandi tele e disegni realizzata da Nata nel biennio 1985-1986, la cui identità è destinata a rimanere incerta e per certi versi inafferrabile. Sono degli ammassi di materia soverchianti, che manifestano un senso di inquietudine e malessere. L’artista ama le composizioni affollate e laboriose; sembrano una via di mezzo fra una natura morta di stampo seicentesco e la pratica dell’automatismo surrealista. Le pennellate sono nervose ma decise, i particolari appaiono dettagliati ma non descrittivi. Si percepisce il piacere di Nata per l’esecuzione pittorica, in un momento storico, quello degli anni Ottanta in Italia, che vede il recupero entusiasta della pittura dopo l’austerità concettuale dell’Arte Povera, senza tuttavia cadere nel mero esercizio accademico (a cura di Matteo Colovatti, 2016).
Nata Relicta, Relicta, Milano 1985
Del Puppo A., Le tendenze attuali, in Arte in Friuli. Dall'Ottocento al Novecento, Udine 2010
Nata Relicta 85, Relicta 85 -86, Udine 2010