in basso a destra: 55/ G. Roma
sul telaio: LA VECCHIA TIPOGRAFIA
Una pennellata molto densa definisce le forme semplificate delle abitazioni inserite in una folta vegetazione.
Fra le artiste italiane più importanti del Novecento, Gina Roma approdò negli anni Cinquanta all'astrattismo, dopo un esordio figurativo sotto la guida di Saetti. In quest'opera il vitalismo espressivo che caratterizza le composizioni compiutamente astratte è già evidente e si impone sul dato naturalistico. Gina Roma nasce a Tezze di Vazzola in provincia di Treviso nel 1914, dopo essersi diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, intraprende una carriera artistica che la porterà già dalla fine degli anni Quaranta sulla scena internazionale. Espone alle Biennali veneziane del 1948, 1950, 1956, 1964, alle Quadriennali di Roma del 1951, 1955, 1959, 1965. Sarà la prima donna a rappresentare l’Italia alla Biennale Internazionale di San Paolo in Brasile. Dal 1956 si sono susseguite numerose mostre personali. Nel 1987 è stata nominata Cavaliere della Repubblica per meriti artistici. A Oderzo ha diretto la Pinacoteca Alberto Martini. Si è spenta a Fratta di Oderzo nel 2005 all’età di 91 anni.