in alto da sinistra a destra: DECVS AVGVSTI PRINCIPIS EDVARDVS HEIN RIC HVN GARVS NATVS TERGESTI TRIENNIO PINXIT [a decoro dell'augusto principe Eduard Heinrich ungherese di nascita dipinse a Trieste nell'arco di un triennio]
Il dipinto raffigura l'albero genealogico della famiglia Asburgo-Lorena: un albero che occupa in lunghezza tutta la tela presenta, annodate tra loro, due serie di tondi entro i quali appaiono i ritratti dei componenti di entrambe le famiglie, su fondo oro la dinastia Asburgo e su fondo argento la casata francese. I colori dei medaglioni si uniscono a partire dal ritratto dell'imperatrice Maria Teresa che aveva sposato Francesco Stefano di Lorena. Ogni ritratto è riconoscibile dall'iscrizione con il nome e la data di morte. Alla base dell'albero una figura maschile barbuta tiene uniti i nastri bianco e rosso che collegano fra loro i tondi con i ritratti. Alle spalle del personaggio storico identificabile con Eticho, dal quale ebbe origine la discendenza della Casa Imperiale, si trovano due figure maschili che rappresentano i capostipiti delle famiglie Asburgo e Lorena. A sinistra è raffigurato Rodolfo I in veste di Sacro Romano Imperatore mentre regge lo scudo con il leone rosso, suo stendardo personale. A destra è rappresentato Gerardo d'Alsazia con copricapo d'ermellino e scudo poligonale recante lo stemma dei Duchi di Lorena. Ai piedi dei due capostipiti sono posizionate le corone e gli scettri. Alle estremità della tela sono raffigurati un castello e la rocca del nibbio.
Il dipinto fu commissionato dall'arciduca Massimiliano per la residenza di Miramare come afferma Nicolò Bottacin in una nota manoscritta riportata in una lettera dell'Heinrich rivoltosi al collezionista vicentino per un prestito. In cambio di tale prestito, il pittore ungherese inviò in data 2 dicembre 1860 uno schizzo a olio su cartoncino . Tale schizzo è il bozzetto preparatorio dell'opera di Miramare e oggi è conservato nel Museo d'Arte Medioevale e Moderna di Padova. Il dipinto di Heinrich conservato nei depositi del castello è pertanto la redazione finale dell'opera commissionata dall'arciduca nel 1860 e fu conclusa entro il 27 dicembre 1860, data riportata sulla quietanza nella quale il pittore dichiara di aver ricevuto 300 fiorini per l'esecuzione del dipinto "Nettuno". Tale tela che non figurava ancora fra le opere allogate da Ferdinando massimiliano nell'ottobre del 1860 riportate dall'Osservatore Triestino del 17 ottobre 1860, rappresenta l'ennesima conferma dell'interesse dell'arciduca nei confronti del pittore ungherese che secondo alcuni studiosi si trovava a trieste già dal 1853. Sicuramente l'artista figurava in città nel 1859 quale residente in Casa Fabris, al n. 1244 della Piazza della Caserma Grande. Varie ipotesi sono state fatte sull'incontro fra il pittore e l'arciduca, sicuramente si può dire che il loro rapporto dal punto di vista archivistico risale al 30 ottobre 1858 quando Heinrich viene menzionato nei giornali di cassa per un acconto su un dipinto commissionato da Massimiliano. In seguito all'artista ungherese verranno allogate molte opere tuttora presenti nel Castello. Il dipinto conservato nei depositi dimostra in questo caso le qualità di colorista e valente esecutore di scene profane del pittore oltre ad anticipare le sue capacità nel definire i personaggi e la sua sapienza nel comporre scene affollate e ardite impaginazioni visibili pienamente in altre opere quali il dipinto "Albero genealogico della famiglia Asburgo-Lorena".
De Bei F., Schede, in Il Museo Storico del Castello di Miramare, Vicenza 2005