Estate, statua, Mascherini Marcello, XX

La scultura raffigura una giovane donna nuda seduta su un basamento quadrangolare nell'atto di gridare portandosi le mani vicino alla bocca e torcendo il busto verso destra.

In un articolo comparso sulla rivista "Le tre Venezie" nel numero di aprile 1941 l'artista raccontò in prima persona che la scultura "Estate" aveva avuto origine dall'osservazione di un gruppo di giovani sulla spiaggia d'estate. I loro movimenti, nel correre, nel nuotare, nel tuffarsi, esprimevano secondo Mascherini il senso dell'estate. Decise di far posare la modella in una posa che proponesse l'azione del chiamare e la ritrasse nuda come moltissime delle bagnanti degli anni Trenta, soggetto affrontato dalla maggior parte degli scultori di quel periodo, primo tra tutti Arturo Martini vincitore della Quadriennale del 1931. Quello che Mascherini cercava di coglire era l'energia e la tensione di quel gesto. Il corpo quindi è modellato, con forme piene e sintetiche, in funzione dell'atto del grido: le mani si avvicinano alla bocca per amplificare la voce, il busto si torce in direzione dell'ascoltatore e le gambe piegate perdono la loro simmetria per mantenere l'equilibrio del corpo. La scultura fu presentata in cera alla mostra sindacale del 1936 e in quell'occasione venne scelta e acquistata dal Museo Revoltella grazie a dei fondi (Lire 5.000) messi a disposizione dal Duca d'Aosta. L'artista accettò l'offerta e si impegnò a supervisionare la fusione in bronzo. La scultura quindi entrò nella galleria nella versione in cera, solo nel 1938 venne fusa in bronzo a Venezia dalla fonderia "Bragadin Isidoro" per Lire 4.800. In bronzo infatti venne esposta alla Biennale del 1938 dove a Mascherini fu allestita una sala personale.