La Juive du Caire, dipinto, Portaels Jean François, XIX

Il dipinto rappresenta una donna della comunità ebraica del Cairo, vestita di abiti lussuosi e riccamente ingioiellata, ritratta a mezzo busto mentre si affaccia sul davanzale di una finestra.

Il quadro compare citato sotto la dicitura "Judin aus Cairo Oelgemalde in Goldrahmen" nell'inventario del castello di Miramare precedente al 1868 (Archivio di Stato di Trieste, Fondo Amministrazione Castello di Miramare 1851 - 1930). Si tratta di una scena di genere inquadrabile nel filone orientalista del XIX secolo, al pari de "L'abissina" (OA 51610), altro dipinto del medesimo autore esposto a Miramare. Le disposizioni relative all'arredo della Sala dei Gabbiani e un disegno d'interno degli anni '60 dell'Ottocento, attribuibile a Franz Hofmann per la grafia delle note di corredo (Archivio di Stato di Trieste, Fondo Amministrazione Castello di Miramare 1851 - 1930) indicano la Juive du Caire appesa insieme a "L'abissina" con una collocazione rispettata dall'attuale allestimento museale. L'indicazione sulla tela dell'anno 1857 indicherebbe, alla luce dei dati biografici trasmessi sull'artista, che il lavoro non fu il frutto di una diretta esecuzione sul posto, bensì di una successiva elaborazione in Europa sulla scorta di schizzi e appunti. Questa data viene a stabilire un legame cronologico con il "Ritratto dell'arciduchessa Carlotta in costume della Brianza", che Portaels eseguì alla fine del 1857, ospite di Carlotta nel Lombardo Veneto. Con "La Juive du Caire" Portaels offre un'immagine di considerevole fascino, che si situa nella tradizione romantica della ricerca del bello naturale e si segnala per il riuscito intento di ricerca introspettiva. Sia ne "La Juive du Caire" che ne "L'abissina" ritorna un identico particolare iconografico, una caratteristica collana bianca a grani allungati. a possibile conferma di una realizzazione "en pendant" delle due opere, aventi in comune anche lo stesso formato.