pala d'altare dipinta, Moretti Giovanni Battista, XVIII

Dipinto di complessa iconografia, con San Girolamo penitente inginocchiato sulla sinistra, presso i gradini di una cappella chiusa da balaustrata, sulla quale egli poggia il braccio sinistro, nella cui mano regge un teschio, mentre con l'altra mano si percuote il petto con un sasso. Alle sue spalle si scorge il muso del leone, mentre a lato, verso il fondo, un angioletto reca una croce astile a doppia traversa e sul ripiano del parapetto è appoggiato il cappello cardinalizio. Entro il recinto della cappella è collocato un crocifisso, con il Cristo in carne ed ossa, retto da un angelo in volo. Al di sopra è presente un baldacchino, mentre dietro uno scheletro con corona, scettro e manto regali costituisce un monito alla nullità delle glorie terrene. In primo a destra, sopra la balaustrata si eleva la statua di Santa Caterina d'Alessandria, contrassegnata dalla corona regale posta sul capo, dalla ruota dentata spezzata sulla quale poggia un braccio e dalla palma del martirio e da un serto di fiori che regge in mano. Infine, nell'angolo inferiore sinistro della tela spuntano le anime del Purgatorio lambite dalle fiamme purificatrici, mentre in alto è dipinto un gruppo di cherubini e angioletti, uno dei quali suona una tromba da cui si diparte un raggio luminoso, simbolo della grazia divina.

La cappella di San Girolamo (già intitolata a Santa Caterina d'Alessandria), cui apparteneva la pala, fu eretta tra 1773 e 1777; dato che anche la costruzione dell'altare e il cambio di intitolazione furono pressoché coeve, questa datazione è stata estesa anche al dipinto (Goi 2005).