Marina, dipinto, Hermet Giovanni detto Brumatti Gianni, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
paesaggio marino con figure: pescatori
Cronologia
1960 post - 1970 ante
Misure
cm - altezza 35, larghezza 55
Codice scheda
OA_20461
Collocazione
Trieste (TS)
Palazzo della Corte dei Conti
Collezione della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Iscrizioni

La foschia avvolge la laguna (probabilmente quella gradese), l'acqua si insinua nella sabbia dove sono intenti al lavoro i pescatori, un'esigua lingua di terra illuminata dal sole segna la linea d'orizzonte.

Dalle giovanili rielaborazioni post impressioniste, alle semplificazioni vagamente cezanniane, Brumatti trovò affinità nel "chiarismo" nato in contrapposizione alle atmosfere tese e cupe del Novecento sironiano. Fu attratto dall'essenzialità del segno di alcuni pittori veneti, in particolare Pio Semeghini (1878-1964), come spiega Walter Abrami il quale avvicina, per il comune interesse nei confronti del paesaggio, due personalità diverse: il triestino Brumatti e il friulano Giovanni Napoleone Pellis (ABRAMI 1999, pp. 12-13). Dal secondo dopoguerra la pittura di Brumatti alternò momenti di solarità, anche cromatica, a visioni più languide, dai toni delicati e leggeri fino alla "mobilità fluida" degli ultimi paesaggi (SGUBBI 1992, p . 780). Campi, colline, scogliere e promontori, dipinti entro inquadrature sapienti e popolati di piccole figure umane, vibrano entro atmosfere rese spesso con rarefazioni tonali. In quest'opera la visione diventa più rarefatta e liquida rispetto al dipinto precedente. Prevale un grigio cilestrino, un colore "magro" steso in modo non uniforme con tenui addensamenti che si alleggeriscono fino a far emergere la granulosità del supporto. Il particolare minuziosamente descritto della rete colma di pesci, toglie un po' d'incanto all'atmosfera sospesa fra cielo e acqua della piccola veduta. I paesaggi carsici e istriani di Brumatti, dipinti sempre dal vero e ripre si spesso a distanza di tempo, incontrarono fin dall'inizio il favore dell a critica e del pubblico per la leggerezza e le trasparenze dei toni ottenuti con effetti di velatura, oppure con procedimenti particolari, asportando e graffiando il colore.

BIBLIOGRAFIA

Resciniti L., Le opere d'arte nel Palazzo, in Il Palazzo della Giunta regionale a Trieste, Trieste 1999

Opere collezione, Opere dalla collezione regionale. Dipinti di autori contemporanei, Trieste 1999

Abrami W., Joannes Napoleon Pellis (1888-1962) e Gianni Brumatti (1901-1990), in Il Massimiliano, Trieste 1999, a. III, n. 9

Sgubbi G., Brumatti Gianni, in La pittura in Italia. Il Novecento 1900/ 1945, Milano 1992, vol. II, t. 2

Abrami W., Gianni Brumatti (Giovanni Hermet), in I Grandi Vecchi. Dipingere in tarda età, Trieste 1991