Sulla soglia della propria abitazione, su una strada che corre fra case di legno, san Giuseppe, raffigurato sulla destra con una tunica blu protetta da un corto grembiule marrone, attende al suo lavoro di falegname tagliando con l'ascia un'asse di legno posta a terra; a sinistra, la Madonna, intenta a ricamare, siede con il lavoro in grembo presso un tavolo dove figurano un libro aperto e un vaso di fiori; alle sue spalle si scorge l'interno di una camera arredata con un letto coperto da un baldacchino verde. In secondo piano, Gesù fanciullo, vestito di una lunga tunica rossa, ripone della lagna in un cesto.
A proposito di quest'opera, Franco Quai (1975) osservava che la definizione di Sacra Famiglia si applica a diversi raggruppamenti di figure, trattate sia entro dipinti devozionali, sia entro scene che descrivono episodi dell'infanzia di Cristo dopo la Fuga in Egitto (cfr. scheda cartacea OA 8342). Il dipinto fu ceduto da Luigi Ciceri a Michele Gortani per il Museo carnico nel luglio 1963, poco prima dell'inaugurazione del nuovo assetto museale, assieme a una raccolta assai varia, dai mobili ai ritratti in vesti etniche, dai molti oggetti della cultura materiale carnica alla scultura lignea (cfr. Ciceri/ Cantarutti, 1998, p. 437).
Nicoloso Ciceri A., Luigi Ciceri per il Museo della Carnia, in L'arte popolare in Carnia. Il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari, Udine 2000
Ciceri A./ Cantarutti L., A fianco di Michele Gortani, per il museo carnico, in Tumieç, Udine 1998, 75° congresso