Cofanetto con coperchio a sarcofago caratterizzato da modanature scalari. L'esemplare poggia su quattro leoni accosciati dai quali si dipartono i moti vi d'angolo a forma di foglie d'acanto. Il fronte è decorato con intagli riproducenti due puttini alati che reggono un cartiglio con le iniziali P. R., affiancati da girali di foglie d'acanto. Il basamento bombato e baccellato porta un mascherone centrale. Si appoggia su quattro leoni sostenuti da quattro volute che si congiungono in un pinnacolo. Sulle volute si adagiano quattro draghi.
Il cofanetto è riferibile alla produzione aulica del '500, in dimensioni ridotte. Il Rinascimento non utilizzava la doratura globale negli arredi e caso mai vi ricorreva per il fondo e per le marezzature, col proposito di mettere in risalto i rilievi. Per trovare esempi di casse dorate, in questo caso lavorate a pastiglia, dobbiamo risalire ai cofani da corredo nuziale del '400. L'esemplare in esame è sostenuto da un complicato sostegno che al momento della catalogazione era stato smembrato ed era in corso di restauro.