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Piviale confezionato con sette frammenti di stoffa più quello necessario per formare il cappuccio. La parte sottostante quest’ultimo è stata utilizzata per coprire le lacerazioni createsi in corrispondenza delle spalle; ad integrazione è stato posto un tessuto di cotone bianco. La stoffa dello stolone è stata sostituita con una ottocentesca, di qualità modesta. Il manufatto è profilato con galloni in oro filato su anima di seta naturale e gialla, cuciti a mano, con decoro a doppio nastro intercalato da un fiorellino a quattro petali cuoriformi. Il bordo del mantello e del cappuccio sono ornati da una frangia in oro filato su anima di seta naturale. I bottoni in legno sono rivestiti in seta gialla e oro filato con motivo in diagonale. E’ foderato in diagonale di cotone rosa, cucita a mano; nel cappuccio, avorio. I fermagli sono stati rimossi.
L’impianto decorativo simmetrico e speculare è frequente a partire dalla metà del Settecento nei manufatti tessili destinati all’ambito ecclesiastico o all’arredamento piuttosto che all’abbigliamento. La definizione del tema vegetale, risolta con una ridotta gamma cromatica e poche sfumature intermedie, presenta chiari riferimenti ai modelli più raffinati dove i soggetti sono resi con precisi effetti naturalistici. Dal punto di vista tecnico e stilistico il tessuto può trovare elementi di riscontro con la produzione di area veneta presente nel periodo indicato.
Drusin N. / Merluzzi F. / Patat P., Catalogo delle opere, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Udine 1987