Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
L'ostensorio, in argento dorato, ha la base a sezione esagonale decorata da racemi con frutti di melograno in argento e da compassi trilobati in smalto filigranato raffiguranti piccoli fiori bianchi su fondo blu, rosso e verde. Questi fiori ritornano anche nell'impugnatura, il cui nodo è costituito da sei bifore scandite da archi rampanti. Torricelle recanti in sommità figure di santi ed edicole talora custodite da sentinelle munite di scudo con scaglione, si addossano al cristallo della teca, formando un fitto intrico, entro cui si possono inoltre distinguere tre gruppi di santi applicati su un fondo in smalto a fiorellini. Completano la decorazione di questo complesso ricettacolo tre (originariamente sei) smalti raffiguranti: la Giustizia, la Fortezza, ed un Guerriero che affronta un leone. Svetta in alto una cuspide a spirale conclusa da foglie accartocciate sovrapposte a mò di sfera, dalla quale emerge un piccolo cono argenteo.
L'ostensorio, un tempo ritenuto dono del patriarca Bertrando e fatto quindi risalire al sec. XIV, è stato invece attribuito all'architetto e scultore udinese del Quattrocento Nicolò Lionello dal Baldissera (1881), che nei quaderni dei camerari aveva trovato, a partire dal 1434, le relative note di pagamento. Se lo studioso gemonese considera "ogni cosa del più diligente e squisito lavoro e che sente già, specialmente nelle figure, l'influenza del Rinascimento" (p. 9), per l'architetto R. D'Aronco, che stabilisce un confronto con la Loggia comunale di Udine, "questo strano capolavoro di oreficeria ... ricorda certo il fare del tempo, non però come nell'architettura vi si trova il preannunzio di un'arte nuova , d'una nuova civiltà. E mentre in questa l'arco s'è man mano avvicinato al semicerchio, e gli ornati e le figure si sono arrotondate...e la linea orizzontale predomina, nell'ostensorio invece son irti i tetti, i pinnacoli, gli archi e gli ornati, tutto insomma tende all'acuminato" (1884, p.79) [Drusin 1985, pp. 38-41].
Bergamini G., Saggi. Schede, in Ori e tesori d'Europa. Mille anni di oreficeria nel Friuli-Venezia-Giulia, Milano 1992
Marioni Bros L., Inventario dei beni culturali mobili ricoverati nei depositi del Museo diocesano di Udine dopo il terremoto del 1976 (schede), in Un museo nel terremoto, Udine/ Pordenone 1988
Ganzer G., Documenti d'arte orafa, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Gemona del Friuli (UD) 1987
Drusin N., Oreficeria, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Gemona del Friuli (UD) 1987
Ganzer G., Il tesoro del Duomo di Gemona, Udine 1985
Drusin N., Catalogo, in Il tesoro del Duomo di Gemona, Udine 1985
Bergamini G./ Tavano S., Storia dell'arte nel Friuli-Venezia Giulia, Reana del Rojale (UD) 1984
Gioseffi D., Udine. Le arti., Udine 1982
Perissinotto L./ Nimis G.P., Gemona. Un ricupero di storia, una prospettiva del futuro, Udine 1980
Rizzi A., Profilo di Storia dell'Arte in Friuli. 2. Il Quattrocento e il Cinquecento, Udine 1979
Gurrieri F., Il Tabernaculum Magnum di Niccolò di Lionello, Firenze 1978
Rizzi A., Schede, in Capolavori d'arte in Friuli, Milano 1976
Cavalcaselle G.B., La pittura friulana del Rinascimento, Vicenza 1973
Bertolla P./ Menis G.C., Oreficeria sacra in Friuli, Udine 1963
Steingräber E., Studien zur venezianischen Goldschmiedekunst des 15. Jahrhunderts, in Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 1962, X, 3
Marchetti G., Gemona e il suo mandamento, Udine 1958
Lionelli Niccolò, Lionelli (Leonelli), Niccolò, in Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler von der Antike bis zur Gegenwart, Leipzig 1929, XXIII
Bragato G., Da Gemona a Venzone, Bergamo 1913
Joppi V., Contributo quarto e ultimo alla storia dell'arte nel Friuli ed alla vita dei pittori, intagliatori, scultori, architetti ed orefici friulani dal XIV al XVIII secolo, Venezia 1894
Baldissera V., Da Gemona a Venzone. Guida storico artistica, Gemona del Friuli (UD) 1891
Urbani De Gheltof G.M., Di alcuni reliquiari dei secoli XIV e XV, in Arte italiana decorativa e industriale, 1890-1891, 1
Bini G., De Parochia Glemonensi. Ad illustrissimum et reverendissimum d.d. Danielem Delphinum patriarcham Aquilejensem relatio Josephi Bini archipresbyteri in visitatione pastorali anni MDCCXLV, die XXI et XXII Junii, Gemona del Friuli (UD) 1887
Esposizione provinciale, Esposizione provinciale delle industrie e delle arti. Catalogo degli oggetti relativi al Risorgimento italiano, degli oggetti sacri, della numismatica e d'antichità, Udine 1883
Baldissera V., Il tesoro gemonese all'esposizione provinciale, Udine 1883
Baldissera V., Un capolavoro di oreficeria di Nicolò Lionello in Gemona, Roma 1881
Ciconi G.D., Udine e sua provincia, Udine 1862
Barozzi N., Gemona e il suo distretto, Venezia 1859
Liruti G.G., Notizie di Gemona, Venezia 1771