collana, bottega austriaca, XIX

Collana in oro 18 K costituita da maglie a doppia lamina, non saldate lungo i bordi, lavorate a stampo, agganciate l'una all'altra.

Collana tipica degli anni Trenta che si portava appoggiata alle spalle, come si può vedere ad esempio nel Ritratto della famiglia Moscon (1829), nel Ritratto di Anna Bozzini Birti (1835 ca.), nel Ritratto della famiglia de Brucker (1835 ca.) di Giuseppe Tominz (rispettivamente della Narodna Galerija di Ljubljana, dei Musei Provinciali di Gorizia e del Civico Museo Revoltella di Trieste). Questo monile è passato nei decenni seguenti nel costume popolare (cfr. Gri Cantarutti, 1989, p. 100, fig. 1). La moda che comparve già agli inizi degli anni Venti, ma che trionfò nel decennio seguente, impose alla figura femminile di gonfiarsi e arrotondarsi, non solo nelle gonne che si fecero più ampie e sorrette da un numero sempre maggiore di sottogonne, ma anche nel corpetto che, anche quando era scollato e lasciava scoperte le spalle, era arricchito da maniche via via più grosse e ingombranti. Anche i gioielli del tempo sembrarono lievitare e gonfiarsi e divennero molto vistosi, voluminosi e leggeri. Pur nella varietà di fogge, suggerite dal nascente eclettismo, lo stile che meglio sembra riflettere il gusto degli anni Trenta è quello neorococò molto adatto alla lavorazione a stampo, sempre più diffusa grazie all’ormai affermata industrializzazione del settore (M. Malni Pascoletti, 1989, p. 77). La collana è uno dei gioielli ex voto provenienti dalla chiesa di Sant'Ignazio di Gorizia entrati a far parte delle collezioni museali nel 1985.