coltello, Shishkov Eremeij, XIX

Oggetto
coltello
Autore
Shishkov Eremeij (sec. XIX)
Kokhun Robert (secc. XIX/ XX)
Cronologia
1825 ca.
1874 ca. - 1883 ca.
Misure
cm - altezza 26.4
Codice scheda
OA_134054
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Coronini Cronberg
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg

Coppia di coltelli con manico a sezione esagonale, dal fondo leggermente arrotondato, su cui è inciso lo stemma della famiglia Bibikov.

Il tipo di impugnatura , dall'interno cavo, che presentano i coltelli era realizzato mediante lo stampaggio di due parti uguali e simmetriche che venivano successivamente unite e riempite di resina per trattenere il lungo codolo che costituiva il prolungamento della lama in acciaio. Sebbene il primo coltello sia privo di data, dovrebbe risalire al 1825 circa, considerato che l'attività del saggiatore Mikhail Mikhailovich Karpinsky si svolse dal 1825 al 1838, mentre quella del I' argentiere Shishkov è documentata tra il 1823 e il 1825. Il secondo coltello, invece, fu realizzato molti anni più tardi, poiché Robert Kokhun, che lavorò per la ditta Nichols & Plincke, il cui il marchio N&P compare su una delle lame in acciaio, operò tra il 1874 e il 1883. Nell'inventario degli argenti provenienti dall'eredità di Eduard Cassini compaiono numerose posate individuate come "Bibikoff", fabbricate in tempi successivi e da argentieri diversi, ma accomunate, nonostante la differente tipologia, dalla presenza dello stemma gentilizio e apparentemente considerate come un unico insieme. Molte di queste posate, ancora ricordate in dettaglio nell'elenco generale manoscritto (ASCC 1), furono cedute nel 1967 ai cugini Adamovich, in cambio della loro parte di un grande centrotavola in pizzo francese del Settecento. I due coltelli in esame e i sei cucchiai da dessert (si veda la scheda OA 133932) sono probabilmente tutto ciò che di questo insieme rimase ai Coronini.

BIBLIOGRAFIA

Bragaglia Venuti C., L’argenteria di casa Coronini. Uno sguardo ai documenti, in Argenti da tavola e posate / Schede, in Argenti da tavola e posate, Gorizia/ Torino 2005