La tipologia decorativa del manico e della posata nel suo insieme è riconducibile a quella del Fiddle pattern, con la parte terminale che si allarga a foggia di violino, originario della Francia di fine Seicento. In un catalogo di posate della ditta tedesca P. Bruckmann & Sohne questa tipologia di manico fu semplicemente definita nel 1890 "glatt, rippe hinten" cioè liscia, con costa posteriore.
Il marchio dell'argentiere «π» (?), reperito sui presenti pezzi, compare anche su altri argenti provenienti dalla famiglia Smart (schede 133874, 134001 e 134067) insieme al punzone certificante la qualità dell'argento, posto dall'ufficio di Trieste, particolare quest'ultimo che fa pensare alla presenza di un argentiere o di una bottega operante nel porto franco. In origine, prima del furto del 1985, c'erano altre posate segnate con questo punzone: il conte Guglielmo segnala tre cucchiai d'argento recanti appunto questo punzone e il timbro dell'ufficio di Trieste con la data 1825. Questo dato, unitamente ai marchi per il titolo dell'argento espresso in löth degli altri pezzi punzonati dallo stesso anonimo argentiere, portano a collocare cronologicamente l'esecuzione di queste tre posate tra il 1825 e il 1829. A causa del punzone e della decorazione del manico questi tre esemplari potrebbero essere considerati i "pezzi di ricambio" di quello che rimane del servizio di Luisa Smart di cui alla scheda 134001; del resto anche il numero di inventario tradisce la provenienza dalla grande cassa dov'è conservata gran parte degli oggetti provenienti dall'eredità Smart.
Geroni L., Schede, in Argenti da tavola e posate, Gorizia/ Torino 2005