La base triangolare con decori a foglioline d'alloro e fiorellini si raccorda, con un nodo a rocchetto innestato in un serto fogliaceo, al corpo della brocca, ispirato alle linee dei vasi greco romani, dove corre attorno al diametro massimo un fregio applicato rappresentante scene bacchiche inserite tra viticci. Il collo, dalle caratteristiche linee mosse dei bordi, culmina nel largo becco sporgente. Il manico è formato da un'elegante cornucopia scanalata dalla quale spuntano fiori e vegetali.
I punzoni presenti sulla caraffa, il numero 12, indicante il titolo dell'argento - marchio molto comune in tutti i paesi di lingua tedesca - e quello dell'argentiere Jütte - al momento non riconducibile a nessuna bottega nota -, non permettono di inquadrarne l'esatta provenienza. La datazione è invece desumibile dall'analisi stilistica dell'oggetto che tradisce un indiscutibile stile neoclassico. Si tratta però di un neoclassicismo particolare, esemplificato su modelli tardo cinquecenteschi con innesti neo-rinascimentali ed antichizzanti, forse una reminiscenza di studi archeologici. Il richiamo all'autunno, evidente nel fregio e nell'elegante manico a cornucopia, potrebbe infine anche rivelare la destinazione dell'oggetto, come caraffa per contenere il vino.
Geroni L., Schede, in Argenti da tavola e posate, Gorizia/ Torino 2005
Geroni L., Schede, in Neoclassico e Biedermeier dalle collezioni Coronini Cronberg di Gorizia, catalogo della mostra a cura di, Gorizia 2004
Pillon L./ di Colloredo Toppani B., Villa Coronini Cronberg, Roma 1997
Busetto P., Schede, in Ottocento di frontiera. Gorizia 1780-1850. Arte e cultura, Milano 1995