miniatura, Tischbein August Anton, XIX

Oggetto
miniatura
Soggetto
ritratto di bambina: Carolina Ritter de Zàhony
Autore
Tischbein August Anton (1805/ 1855)
Cronologia
1851
Misure
cm - diametro 13.5
Codice scheda
OA_133189
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Coronini Cronberg
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg
Iscrizioni

L'acquerello raffigura la contessa Carolina Ritter de Zàhony ancora in fasce, con cuffia bianca e vestitino in pizzo, e una bambola stretta tra le braccia.

Carolina (detta Carla) Ritter de Zàhony, nata a Trieste il 18 novembre 1850, era figlia di Heinrich e Angiolina Sartorio, esponenti di due famiglie borghesi giuliane molto ricche. Nel 1870 sposò il conte Alfredo Coronini Cronberg e con lui andò a vivere a Gorizia nella dimora cinquecentesca di Grafenberg: da questo matrimonio nacquero Carlo, il padre del conte Guglielmo, e Carmen. Carolina si spense a Gorizia il 3 marzo 1928. L'autore del ritrattino, August Anton Tischbein, nel 1837 si era stabilito definitivamente a Trieste, il porto dell'impero asburgico ricco di possibilità per quanto concerneva le committenze. Nel 1838 fu presente a una mostra di dipinti in cui espose alcuni quadretti di genere con il probabile intento di trovare dei potenziali committenti che negli anni successivi non mancarono e gli permisero di ottenere diversi incarichi nel campo della ritrattistica, della pittura di paesaggio, di storia e di genere. Tischbein fu particolarmente apprezzato dalla ricca borghesia triestina, dai membri della famiglia imperiale e dal re del Belgio che gli conferì una medaglia d'oro per la realizzazione di un albo di acquerelli. Non desta meraviglia, quindi, che Enrico Rirter de Zàhony facesse ricorso al pittore tedesco per realizzare i ritrarti delle due figlie, Emma e Carolina, attualmente conservati presso la Fondazione Coronini. Nel 1850 commissionò un acquerello raffigurante Emma (inv. 1803), l'anno dopo quello in esame e nel 1852 un nuovo ritratto a olio di Emma con relativo bozzetto preparatorio (inv. 829 e 2058). Particolarmente stringenti sono le tangenze tra l'acquerello su carta che raffigura Emma (inv. 1803) e l'effigie di Carolina, sia per l'uso della biacca sia per la cura nella definizione dei dettagli, ed è probabile che i due ritratti fossero realizzati in origine per essere esposti uno vicino all'altro. È molto probabile che la miniatura provenga dalla residenza triestina dei Sartorio (la dimora di Angiolina Sartorio, madre dell'effigiata) e che sia stata donata ai parenti goriziani, per motivi affettivi, in seguito alla morte dell'effigiata.

BIBLIOGRAFIA

Geroni L., Schede, in Miniature e silhouette, Gorizia/ Torino 2010