decorazione plastico-pittorica, ambito friulano, XVIII

La sala presenta sul soffitto una specchiatura color verde pallido, al cui è collocato l’affresco raffigurante il trionfo di Giunone e Cerere. Su due pareti vi sono inoltre due affreschi, rispettivamente Diana e Apollo, inseriti in una cornice in rilievo verde pallido.

La decorazione fu commissionata da Giovanni Antonio Antonini, il quale acquistò il palazzo per 930 Ducati nel 1696. La proprietà, dopo quasi due secoli duranti i quali fu delle famiglie Soardi, Bretteolo e Girardis, ritornò alla casata Antonini che per volontà di Floriano Antonini aveva commissionato il palazzo ad Andrea Palladio attorno la metà del XVI secolo. Giovanni Antonio avviò un ampio e complicato progetto di ammodernamento del palazzo che includeva importanti modifiche strutturali alla fabbrica principale e l’edificazione di un palazzetto lungo il lato sud. La sala fa parte di questa suddetta nuova costruzione settecentesca. Il soffitto mostra nel riquadro centrale le dee Cerere e Giunone, in quelli laterali Diana e Apollo, mettendo insieme cielo e terra, luna e sole. Le pitture risultano comunque estremamente danneggiate, presentano numerose lacune ed ampi ritocchi di non buona fattura che vanno ad inficiare sulla corretta lettura dell'opera, rendendo quindi difficile ipotizzare una più precisa datazione. Questi dipinti di sicura matrice veneto friulana non sono ancora stati attribuiti. Risultano molto vicini al fare del pittore Domenico Paghini che operò spesso nei palazzi di Udine, dipingendo i soffitti di sale con scorci dal basso, puttini e dei. In molte chiese del Friuli, cambiando i temi, ripropose le vedute verso l'alto, talvolta lasciando il suo nome scritto.