dipinto murale, Politi Odorico, XIX

L’affresco, inquadrato in una cornice dorata, racconta un episodio tratto da Naturalis historia di Plinio il Vecchio con protagonista Apelle, pittore di fiducia di Alessandro Magno. La scena, articolata nella parte bassa del dipinto, vede seduto in trono Alessandro Magno che dona la propria amante, Campaspe o nota anche come Pancaspe, ad Apelle. Costui si era innamorato della donna mentre gli era stato ordinato di ritrarla senza veli. Alle sue spalle intravediamo di scorcio il ritratto di Campaspe, che con sguardo languido, cerca l’attenzione dell’osservatore. In secondo piano una statua di Giove su un alto piedistallo sovrasta i tre personaggi. La composizione risulta squilibrata: i personaggi occupano la parte bassa dell’affresco cosicché la parte superiore risulta di poco interesse. La statua di Giove rivela qualche incertezza prospettica e non sembra capace di relazionarsi con i protagonisti. La scena appare statica, come fermata nel tempo: caratteristica che troviamo in misura minore o maggiore negli altri dipinti del ciclo del salone. L’espressione dei personaggi è resi in maniera quasi didascalica, ingenua viene dimostrato dall’espressione di stupore di Alessandro Magno. Inoltre avanziamo qui l’ipotesi di riconoscere l’autoritratto di Odorico Politi nel volto del pittore Apelle.

Per notizie storico critiche e bibliografia generale sulla decorazione si veda la scheda OA 129741.